tag:blogger.com,1999:blog-25465697563204099722024-03-14T17:29:49.754+01:00Centro studi Luigi Sturzo FVGBlog del Centro Studi Luigi Sturzo sede Friuli Venezia Giulia.
Sito www.centrosturzo.fvg.itAnonymoushttp://www.blogger.com/profile/08014812106666966963noreply@blogger.comBlogger25125tag:blogger.com,1999:blog-2546569756320409972.post-17256168048819579862017-03-10T20:15:00.000+01:002017-03-10T21:57:06.998+01:00“Tutti all’opera!” con l’Enciclica Populorum Progressio del Beato Paolo VI <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDWgH6Bhu2Lbcto_7BazZviWKoDKoF5SXlk8mPpi6tzoXUSMu2puaNtFVj_5bAggMKsgfkFBg1Ut_XgHJrgJvT0jCKI6ga26UHE-SQqMaxXBdi7dYmEXYztIkLw71-yfLzre-yHg2yhCM/s1600/Locandina280317_A4.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDWgH6Bhu2Lbcto_7BazZviWKoDKoF5SXlk8mPpi6tzoXUSMu2puaNtFVj_5bAggMKsgfkFBg1Ut_XgHJrgJvT0jCKI6ga26UHE-SQqMaxXBdi7dYmEXYztIkLw71-yfLzre-yHg2yhCM/s640/Locandina280317_A4.jpg" width="449" /> </a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="yiv6511609809MsoNormal" id="yui_3_16_0_ym19_1_1489170465640_2918">
Il
magistero sociale della Chiesa Cattolica, di cui le encicliche fanno
parte, è un punto di riferimento fondamentale per i cattolici impegnati
in politica ed un invito alla riflessione per quanti non sono credenti.
La sua portata, essendo
annuncio di Cristo nelle realtà temporali come ha ben spiegato San
Giovanni Paolo II, è dunque universale. Le encicliche sociali forniscono
una serie di principi di riflessione, di criteri di giudizio e delle
direttive di azione che consentono di orientarsi
nelle scelte politiche senza essere influenzati dalle ideologie.</div>
<div class="yiv6511609809MsoNormal" id="yui_3_16_0_ym19_1_1489170465640_2891">
Il 28 marzo prossimo, ricorre il 50° anniversario della pubblicazione dell’<span style="color: #1f497d;">e</span>nciclica
<i>Populorum <span style="color: #1f497d;">P</span>rogressio</i> del Beato Paolo VI.</div>
<div class="yiv6511609809MsoNormal" id="yui_3_16_0_ym19_1_1489170465640_2892">
La situazione a livello globale, le cui conseguenze vengono quotidianamente vissute anche nella nostra
<span style="color: #1f497d;">R</span>egione, rappresenta la drammatica evoluzione di quanto già negli anni 60, aveva spinto il Papa a scrivere questa
<span style="color: #1f497d;">e</span>nciclica. Le attuali migrazioni
testimoniano che la questione sociale si è fatta mondiale e la pace è
minacciata da nuove e frammentate forme di guerra.</div>
<div class="yiv6511609809MsoNormal" id="yui_3_16_0_ym19_1_1489170465640_2893">
Paolo
VI affronta il problema dello sviluppo attraverso un’attenta analisi
della realtà storica entrando nel vivo di questioni ancora aperte come
l’<i>urto di civiltà</i>, i diritti umani, l’educazione, la questione
demografica, la promozione
della persona e della famiglia, la costruzione della comunità locale ed
internazionale. Partendo dalla situazione di estrema difficoltà dei
paesi del terzo mondo l’enciclica si prefigge di indicare il senso, le
condizioni e le esigenze di uno sviluppo integrale
degno dell’uomo. Per il Pontefice questo sviluppo è il nuovo nome della
pace.
</div>
<div class="yiv6511609809MsoNormal" id="yui_3_16_0_ym19_1_1489170465640_4152">
La <i id="yui_3_16_0_ym19_1_1489170465640_4151">Populorum Progressio</i>
valorizza il ruolo della famiglia naturale, monogamica e stabile,
dell’economia al servizio dell’uomo, promuove uno sviluppo solidale,
condanna le oligarchie, la pianificazione arbitraria e la tecnocrazia.</div>
<div class="yiv6511609809MsoNormal" id="yui_3_16_0_ym19_1_1489170465640_4153">
Dalla
sua pubblicazione nel 1967 il clamore ed anche le non poche polemiche
da essa suscitate si sono assopite permettendo di leggerne il contenuto
con maggiore serenità e di riconscerne la grande portata profetica in
molti aspetti rimasta
purtroppo inascoltata. </div>
<div class="yiv6511609809MsoNormal" id="yui_3_16_0_ym19_1_1489170465640_4154">
<span style="color: #1f497d;">I</span>l Centro Internazionale Luigi Sturzo in collaborazione con la CISL di Udine
<b id="yui_3_16_0_ym19_1_1489170465640_4155">organizza il 28 marzo alle ore 20<span style="color: #1f497d;">:</span>30 presso l’oratorio della Chiesa di San Paolino in via Trieste 110 con ingresso da via XXX Ottobre</b>, la presentazione dell’enciclica. L’intento è quello di mantenere vivo il rapporto
con il magistero studiando i fenomeni del nostro tempo con il <i>realismo cristiano</i>
ed aprendo un dibattito con i politici della nostra Regione che hanno
accettato di confrontarsi sull’insegnamento sociale della Chiesa.</div>
<div class="yiv6511609809MsoNormal" id="yui_3_16_0_ym19_1_1489170465640_4156">
Sarà l’occasione per un incontro costruttivo per propoprre soluzioni alle problematiche odierne che sono anche alla base della
<i>Populorum <span style="color: #1f497d;">P</span>rogressio</i>.</div>
<div class="yiv6511609809MsoNormal" id="yui_3_16_0_ym19_1_1489170465640_4157">
Dopo un’in<span style="color: #1f497d;">t</span>roduzione
di Daniela Vidoni, responsabile del Centro Sturzo, l’enciclica sarà
presentata ed approfondita dal prof. Mons. Ettore Malnati<span style="color: #1f497d;"> </span>già docente di Dottrina
sociale della Chiesa presso la facoltà teologica di Lugano</div>
<div class="yiv6511609809MsoNormal" id="yui_3_16_0_ym19_1_1489170465640_4158">
Seguirà una tavola rotonda moderata da Roberto Pensa, direttore de
<i>La Vita Cattolica</i>, a cui parteciperanno:</div>
<div class="yiv6511609809MsoNormal" id="yui_3_16_0_ym19_1_1489170465640_4159">
Stefano Cecotti (Forza Italia) , Pietro Fontanini (Lega Nord) , Lanfranco Lincetto (Il Popolo della Famiglia), Vincenzo Martine<span style="color: #1f497d;">s</span> (Partito Democratico), Roberto Muradore (Cisl Udine) e Raimondo Strassoldo
(Identità e Innovazione).</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<br />Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/08014812106666966963noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2546569756320409972.post-38092018248232798022015-10-09T13:13:00.000+02:002015-10-09T13:13:16.460+02:00La lente del "Lessico sturziano" sui mezzi di comunicazione. Primo incontro: la carta stampata.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgCQznqw_1-Ksz5b8tFYsRECt-j07qGZ9x1ZaQfKLwjp2V3tXN9ADOxwnAKG1URrxEXGvtr69axSJ3CAIedgHvwAPHS3Rzt_B3If6-6Rl5g3R_NpVQGc0aW4FazuH2KFQVlopDbcmBWz7Y/s1600/2015_MezziComunicazione_locandina_800.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgCQznqw_1-Ksz5b8tFYsRECt-j07qGZ9x1ZaQfKLwjp2V3tXN9ADOxwnAKG1URrxEXGvtr69axSJ3CAIedgHvwAPHS3Rzt_B3If6-6Rl5g3R_NpVQGc0aW4FazuH2KFQVlopDbcmBWz7Y/s640/2015_MezziComunicazione_locandina_800.jpg" width="409" /></a></div>
<br />
<br />
Convegno organizzato con la CISL di Udine.<br />
Udine via Ciconi 16, ore 20:30.<br />
<br />
Relatori: Giuseppe Liani e Renato Pilutti.<br />
<br />
<a href="http://www.centrosturzo.fvg.it/Anno2015_CicloLessicoSturziano_ConvegniAutunno2015.aspx" target="_blank">http://www.centrosturzo.fvg.it/Anno2015_CicloLessicoSturziano_ConvegniAutunno2015.aspx</a><br />
<br />
<br />
I quattro incontri sulla comunicazione attraverso Carta stampata, Radio, Televisione, Internet vogliono stimolare una riflessione che aiuti la comprensione dei meccanismi che governano il sistema dell'informazione di massa. È importante infatti prendere consapevolezza che il grande volume di messaggi che ci raggiungono quotidianamente è scelto e filtrato. Con quale criterio? Gli incontri, attraverso un approccio critico e la lente del "Lessico sturziano" vogliono aiutarci a comprendere se veniamo informati oppure manipolati. Una sana democrazia esige verità e libertà affinché i cittadini possano maturare corrette decisioni. Luigi Sturzo ci aiuta ad essere cittadini "liberi e forti" e ad esercitare un'azione di controllo sul potere politico ed economico per la realizzazione di un'autentica democrazia secondo giustizia e libertà. <br /><br /> I quattro incontri si svolgeranno i due parti: la prima riguarderà un excursus storico politico sul modulo trattato ed una riflessione tratta dal pensiero di Luigi Sturzo, la seconda parte darà spazio ad una serie di esercitazioni pratiche con il coinvolgimento dei partecipanti che consentiranno di conoscere il medium e le sue specifiche potenzialità. Sarà utile portare carta e penna ed anche un registratore.<br />
<br />
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/08014812106666966963noreply@blogger.com0Udine UD, Italia46.0710668 13.2345794000000345.9829143 13.07321790000003 46.1592193 13.39594090000003tag:blogger.com,1999:blog-2546569756320409972.post-84476567709214691192015-04-17T13:06:00.000+02:002015-05-12T13:09:18.689+02:00Convegno 17.04.15 - Valorizzare la responsabilità per uscire dalla povertà: verso un nuovo modo d'intendere l'assistenza sociale. <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiF4wQqejaEdRyAZJXFK5gJURb5K1qyrJDyBffDzKqr0Ll3kJpViPTSuUucbcpYjaCJjzV-aSTbNXG_PkxtAg378XtaLAIhQ7-fhOm6lSYEv0iIUGCtqxMaBfD3om5h_o9kXifEsMe1vRI/s1600/Motta_Zenarolla.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="236" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiF4wQqejaEdRyAZJXFK5gJURb5K1qyrJDyBffDzKqr0Ll3kJpViPTSuUucbcpYjaCJjzV-aSTbNXG_PkxtAg378XtaLAIhQ7-fhOm6lSYEv0iIUGCtqxMaBfD3om5h_o9kXifEsMe1vRI/s640/Motta_Zenarolla.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
<br />
<br />
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 8pt;">
<span style="font-family: Calibri;">Nel suo saluto il sindaco <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Paolo Menis</b> ha spiegato che il convegno ha l’obiettivo di orientare
ad un cambiamento per un nuovo modo d’intendere i servizi sociali. La necessità
è resa urgente dalla crisi economica che allarga la platea degli interventi e
la contemporanea riduzione delle risorse.</span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 8pt;">
<span style="font-family: Calibri;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Daniela Vidoni</b>
richiamandosi al Lessico sturziano ha ricordato che per Sturzo il solidarismo
non è un mezzo momentaneo per risolvere i problemi dei poveri, ma una risorsa
sociale da investire per la promozione degli ultimi. La povertà va pensata come
energia positiva che fa crescere la persona e la società perché esperienza di
ricerca, di condivisione, di completamento che si attua attraverso relazioni
positive. Inoltre la povertà è prodotta da un cattivo funzionamento di alcuni
soggetti della società come la politica e l’economia . Come fare giustizia?
Sturzo identifica il concetto di giustizia con la moralità, con una coscienza
etica ben formata che fa pensare la politica e l’economia a partire dalla
morale<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>e non dalla sua esclusione come
sta avvenendo. Sturzo ha sempre messo in evidenza che la centralizzazione dello
Stato post unitario allargando sempre di più di più le attività pubbliche, rende
i cittadini succubi della classe burocratica.<span style="mso-spacerun: yes;">
</span><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Questo genera un potere
irresponsabile perchè molto frazionato ed improntato ad un’analisi esasperante
e frammentata che impedisce di arrivare ad una sintesi e fa perdere il senso
della realtà della vita sociale nel suo svolgersi e nella sua attualità.</span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 8pt;">
<span style="font-family: Calibri;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Oliviero Motta</b> ha
sottolineato che le misure nazionali di contrasto alla povertà sono
eccessivamente frammentate e con interventi quasi esclusivamente di natura
monetaria che non<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>favoriscono il
recupero sociale e l’attivazione individuale. Sarebbe giusto che la riscossione
di diritti individuali corrispondesse<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>a
doveri di solidarietà perché quello che si riceve possa servire ad aiutare
anche altri. E’ quindi necessario un<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>nuovo welfare comunitario che collochi la comunità locale al centro del
sistema. Comunità intesa come attivazione di persone intorno a luoghi che
generano relazioni capaci di produrre risposte concrete alle condizioni di
difficoltà dei cittadini e li aiutino ad affrontare i momenti di crisi facendo
ricorso anche alle loro <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>energie<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>e competenze .</span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 8pt;">
<span style="font-family: Calibri;"><b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Paolo Zenarolla</b> <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>ha osservato che la <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>capacità della persona di reazione al bisogno dipende
anche dal livello di inserimento della stessa in una comunità come era naturale
nella nostra società friulana. Non è la stessa cosa sostituire le
relazioni<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>di comunità con la tecnocrazia
dell’assistenza sociale come risposta ai bisogni. L’elemento su cui lavorare è
la comunità, che va intesa come luogo in cui si realizza la persona. In una
comunità <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>le persone vivono anche le
situazioni di crisi con naturalezza in quanto le povertà sono accolte,
riconosciute e sostenute verso esiti di uscita, ma questi legami vanno
costruiti prima che nascano<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>i bisogni.
E’ necessario rileggere i percorsi che hanno regolato i corpi intermedi alla
luce della necessità di ricostruire legami comunitari. Gli strumenti di aiuto
vanno ripensati favorendo la partecipazione alla vita pubblica attraverso la
vita comunitaria. Purtroppo le nuove leggi sul welfare sono vanificate dalle</span><a href="https://www.blogger.com/null" name="_GoBack"></a><span style="font-family: Calibri;"> procedure burocratiche per cui si ha difficoltà a lavorare
e molte persone a cui sono dirette non sono raggiungibili.</span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/08014812106666966963noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2546569756320409972.post-71641149564472763482015-04-11T19:50:00.000+02:002015-04-11T19:54:30.687+02:00Convegno 17.04.15 - Valorizzare la responsabilità per uscire dalla povertà: verso un nuovo modo d'intendere l'assistenza sociale. <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgv4IzYZMVmTbH4CuJXbcIQkzGx2ihEP-lR6Clb-SFO8i0bq0M2LF67TAtfPx1eWuqiNVx64Jdc7xZP6yEzCfWb0S7dbcYSqPMBO6UU9XHOUfaow00-nnXzc9S516jSzlObxnFwPKXzMeM/s1600/2015_04_17_locandina_800.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgv4IzYZMVmTbH4CuJXbcIQkzGx2ihEP-lR6Clb-SFO8i0bq0M2LF67TAtfPx1eWuqiNVx64Jdc7xZP6yEzCfWb0S7dbcYSqPMBO6UU9XHOUfaow00-nnXzc9S516jSzlObxnFwPKXzMeM/s1600/2015_04_17_locandina_800.jpg" height="640" width="411" /></a></div>
<br />
<br />
Il convegno si svolgerà il 17.04.15 alle 20.30 presso la Biblioteca Guarneria in via Roma 1 a S. Daniele del Friuli.<br />
Il relatore Oliviero Motta è operatore sociale e giornalista pubblicista. Dal 1991 è impegnato professionalmente nel terzo settore. È vicepresidente della cooperativa sociale Intrecci,<br />
aderente al Consorzio Farsi Prossimo di Milano.Scrive per “ Rocca” e “ Welfare oggi”.<br />
Inrerverrà il dr. Paolo Zenarolla direttore della Caritas dell'Arcidiocesi di Udine.<br />
<br />
Per approfondimenti sul programma:<br />
<a href="http://www.centrosturzo.fvg.it/Anno2015_CicloLessicoSturziano_Convegno170415.aspx" target="_blank">http://www.centrosturzo.fvg.it/Anno2015_CicloLessicoSturziano_Convegno170415.aspx</a><br />
<br />
<br />Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/08014812106666966963noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2546569756320409972.post-82651643796773047562015-04-11T19:44:00.000+02:002015-04-11T19:44:52.712+02:00Convegno 18.03.15 - S. Daniele - Vivere la vita per non morire da soli<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvNRo2mAe32uaQx_szAQYnS300ZuhOyEPko4ETrnCqA1Iu_C9vSXvfHrUVBSoMWU5znGW0_uNCtwqMAetn2q2USDLrlD-Y_YYAaGWnDIKfwr_WRCCZbxYWJZ4ZQFGhcaJuUxiMEmb83pw/s1600/Gismano_1_c.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvNRo2mAe32uaQx_szAQYnS300ZuhOyEPko4ETrnCqA1Iu_C9vSXvfHrUVBSoMWU5znGW0_uNCtwqMAetn2q2USDLrlD-Y_YYAaGWnDIKfwr_WRCCZbxYWJZ4ZQFGhcaJuUxiMEmb83pw/s1600/Gismano_1_c.jpg" height="172" width="320" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimeWujQKeky29jE5Tf52DZWESTWymISiVm9-L9r9NE_zV_qu5YzFdKWIQzRAlEkoQJZBoQW30Qo9NSl_m9RVkIM5t3xxlvoqCsUe1v43h_Fna4CC3ZviGDbnRCn84PovvJHvPTAdJ45DA/s1600/Ponton_1_c.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimeWujQKeky29jE5Tf52DZWESTWymISiVm9-L9r9NE_zV_qu5YzFdKWIQzRAlEkoQJZBoQW30Qo9NSl_m9RVkIM5t3xxlvoqCsUe1v43h_Fna4CC3ZviGDbnRCn84PovvJHvPTAdJ45DA/s1600/Ponton_1_c.jpg" height="174" width="320" /></a></div>
<br />
<br />
<br />
<div class="yiv2386547896MsoNormal">
<span lang="IT" style="line-height: 105%;">Il 18 marzo a San Daniele si è tenuto il convegno” Vivere la vita per non morire soli” organizzato dal Centro Internazionale Studi Luigi Sturzo di Udine in collaborazione con il Comune di San Daniele e la CISL di Udine. Nel saluto iniziale il sindaco Menis ha sottolineato che la nostra società si sta interrogando sul fine vita, ma il tema della serata è stato impostato in maniera diversa perché intende focalizzare come vivere la vita per non morire soli. Gli aspetti su cui è necessario riflettere sono due: il primo come deve essere lo stile di vita dell’uomo e l’altro è la qualità del fine vita. Ogni persona con il passare degli anni s’interroga su questi aspetti che rimandano alle domande: chi siamo, dove andiamo, cosa lasciamo? Nell’introduzione Daniela Vidoni responsabile del CISS ha messo in evidenza che Sturzo riteneva importante e urgente formare la coscienza cristiana perché la vedeva a fondamento della vita della nazione. Egli ha posto la persona, intesa come essere in relazione, alla base della vita sociale. Oggi l’uomo si concepisce come individuo autosufficiente e questo porta a vivere e morire soli. Il tema della serata è stato sviluppato dal prof. don Franco Gismano, docente di Dottrina Sociale della Chiesa all’ISSR di Udine e poi arricchito dall’esperienza della Dr.ssa Paola Ponton psicoterapeuta e psicologa responsabile del coordinamento per l’etica nella pratica clinica dell’ospedale di San Daniele e dei distretti sanitari di San Daniele e Codroipo. Don Gismano ha spiegato che il termine persona è teologico perché solo Dio è persona in quanto è relazione e l’uomo essendo creato a sua immagine e somiglianza è un soggetto la cui vita assume un senso attraverso la relazione con Dio e gli altri. Ha lanciato alcune provocazioni per far riflettere su diversi luoghi comuni che vengono presi per verità. Ha affermando che non c’è una fase terminale della vita, c’è una fase in cui ci rendiamo conto di una patologia , ma in realtà“ s’ inizia a morire iniziando a vivere”. Riferendosi all“ antropologia del soprannaturale” come l’ha chiamata Sturzo, ha spiegato che non c’è nulla di più laico del soprannaturale. Per laicità s’intende vedere la realtà per quello che è non per quelle rappresentazioni che la colgono solo in forma parziale. La terza provocazione è stata la domanda : “ cosa è la vita”? La vita è un mistero.Le varie scienze la studiano , ma non la comprendono. E’ seguito l’intervento della dr.ssa Paola Ponton che ha portato l’esperienza del suo essere in sanità nella società odierna, con grandi sfide che sono legate al vivere e al morire soli, fisicamente, emotivamente, spiritualmente, soli in non luoghi. Dagli anni 50 ad oggi l’avvento della tecnica, della biomedicina, delle biotecnologie hanno cambiato la nostra vita e ci offrono varie possibilità per nascere e per morire, nella scelta del luogo e delle modalità con varie capacità d’intervento nelle acuzie. A livello culturale e sanitario non si è però entrati nella logica di gestire le cure delle malattie cronico degenerative che oggi per molti rappresentano un lungo periodo di vita. Come poter vivere dal primo all’ultimo istante della vita con consapevolezza? E’ un lavoro che ciascuno di noi deve fare con se stesso per scoprire la propria identità costituita da una storia personale e familiare , di valori, principi , e costruire la propria biografia. Anche in medicina si sta recuperando il concetto di biografia rispetto a quello di biologia: non si hanno solo corpi ma persone con una propria biografia che si sedimenta anche nel corpo. E’ solo il senso e il significato che parte da noi stessi che può rispondere ai vincoli o alle offerte della cultura contemporanea. </span></div>
<div class="yiv2386547896MsoNormal">
<span lang="IT" style="line-height: 105%;"><br /></span></div>
<div class="yiv2386547896MsoNormal">
<span lang="IT" style="line-height: 105%;">Daniela Vidoni</span></div>
<div class="yiv2386547896MsoNormal">
<span lang="IT" style="line-height: 105%;"> </span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/08014812106666966963noreply@blogger.com0San Daniele del Friuli UD, Italia46.1578578 13.01001050000002146.113863300000006 12.929329500000021 46.2018523 13.090691500000021tag:blogger.com,1999:blog-2546569756320409972.post-5281802291652124312015-03-14T18:19:00.002+01:002015-03-14T18:22:47.882+01:00Convegno 18.03.15 - S. Daniele - Vivere la vita per non morire da soli<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhgJJ1opEUUNAtlU65Dz44w7b7tfDhhGs5npR1cpABvtoOdGWTJthwbKUDuZSGwPSV5UJEtFN33sfGv4uJJYhBljVN80yDXF1tt52A0Qx4V-oGUBVa1GCxalOd7-YBKKME413mM_z_34cs/s1600/15-03-18_locandina_r.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhgJJ1opEUUNAtlU65Dz44w7b7tfDhhGs5npR1cpABvtoOdGWTJthwbKUDuZSGwPSV5UJEtFN33sfGv4uJJYhBljVN80yDXF1tt52A0Qx4V-oGUBVa1GCxalOd7-YBKKME413mM_z_34cs/s1600/15-03-18_locandina_r.jpg" height="640" width="411" /></a></div>
<br />
Per maggiori informazioni sul programma<br />
<a href="http://www.centrosturzo.fvg.it/Anno2015_CicloLessicoSturziano_Convegno180315.aspx">http://www.centrosturzo.fvg.it/Anno2015_CicloLessicoSturziano_Convegno180315.aspx</a><br />
<br />Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/08014812106666966963noreply@blogger.com0San Daniele del Friuli UD, Italia46.1578578 13.01001050000002146.113863300000006 12.929329500000021 46.2018523 13.090691500000021tag:blogger.com,1999:blog-2546569756320409972.post-39086320861985001862015-03-14T18:15:00.000+01:002015-03-14T18:15:58.907+01:00Convegno 21.02.15 - Come cambiano i nostri paesi e le nostre città. Una città intelligente per una città visionaria.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1R7qAuDImVjs7KimFbmEVkK3wTT3CNm5l7Dd7Or7N2PJePJhkQ2bDKOkfEAWjcUpUV0Gs0CSChQkgb-1gSbsj9EiqiWstWsdZyjZNh0IpUQmz51-KaJL-KU6LI625KINI6Un0Pj9oC68/s1600/Convegno1_C.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1R7qAuDImVjs7KimFbmEVkK3wTT3CNm5l7Dd7Or7N2PJePJhkQ2bDKOkfEAWjcUpUV0Gs0CSChQkgb-1gSbsj9EiqiWstWsdZyjZNh0IpUQmz51-KaJL-KU6LI625KINI6Un0Pj9oC68/s1600/Convegno1_C.jpg" height="219" width="400" /></a></div>
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<div class="yiv8533108629MsoNormal">
Il Sindaco <b>Paolo Menis</b> nel presentare l’iniziativa ha posto la domanda ai relatori se è meglio una città digitalizzata o una città in cui ci sono valori, integrazione, qualità della vita.</div>
<div class="yiv8533108629MsoNormal">
<b>Daniela Vidoni</b> ricollegandosi al Lessico sturziano ha evidenziato il pensiero di Sturzo su comunità, autonomie locali, partecipazione, democrazia; un pensiero intessuto di valori umanizzanti e non solo intelligenza tecnica, capaci di dare speranza e rispondere ai bisogni veri dell’uomo.</div>
<div class="yiv8533108629MsoNormal">
<b>Giorgio Jannis</b> ha sostituito Pietro Greco influenzato. Ha sottolineato che è in atto una riprogettazione di entità secolari al fine di creare una spazio per i nuovi modi dell'interagire tra le persone e tra le persone e le cose. Istituzioni, biblioteche, ospedali, banche, attività editoriali librarie e giornalistiche, attività imprenditoriali, i mass-media, tutto ora va necessariamente reimpostato e aggiornato alle nuove possibilità e opportunità permesse dalle tecnologie dell'Informazione e della comunicazione. Le"macchine amministrative" del territorio sono luoghi eloquenti, che filtrano, producono e diffondono grandi quantità di informazione, al punto che per legge oggi abbiamo degli obblighi da parte delle Pubbliche Amministrazioni di promuovere forme di e-government, relativi alle dinamiche di trasparenza, interoperabilità e smaterializzazione del flusso documentale. L'e-partecipation ovvero la partecipazione civica mediata dalle tecnologie TIC può trovare ora nuove modalità di espressione prendendo concretamente corpo nelle piattaforme digitali deputate a ospitare la libera manifestazione di interesse dei cittadini nei processi decisionali riguardanti la collettività, grazie a dispositivi che permettano attività di tipo consultivo e deliberativo .Lo stesso concetto di smart-city, può essere inteso come una medaglia a due facce, dove se da un lato vanno riconosciute le innovazioni tecnologiche che ora investono gli agglomerati urbani rendendoli appunto di per sé eloquenti - flussi di informazioni, ottimizzazioni sulla mobilità, edifici intelligenti, sensoristica diffusa, connettività ubiqua - d'altro lato lascia emergere la consapevolezza che l'alfabetizzazione alla cittadinanza digitale e il cambiamento che la nuova epoca ci richiede passa per una presa di coscienza forte, riguardante il nostro dover- essere una smart community.</div>
<div class="yiv8533108629MsoNormal">
<b>Mario Pezzetta</b> ha precisato che in Friuli è meglio parlare di smart lander visto che è un insieme di territori. Ritiene che le nuove tecnologie digitali contribuiscono all’attuazione del pensiero di Sturzo in quanto esse permettono la valorizzazione delle singole municipalità, maggiori possibilità di collaborazione fra le stesse , realizzazione delle autonomie locali e della sussidiarietà. Il digitale ha un’anima globalizzante, ma anche personale per cui è necessario spingere sull’identità rinnovata anche dei piccoli comuni. La riforma in atto con l’unione di comuni, deve approfittare della rivoluzione tecnologica per snellire tutti servizi pubblici e la burocrazia. E’ inoltre necessario ricomporre l’idea di territorio, ora amministrato da Comune, Provincia e Sopraintendenza unificandone il governo. </div>
<div class="yiv8533108629MsoNormal">
<b>Don Franco Gismano</b> a chiusura del convegno ha sottolineato che la formazione sulla cultura tecnologica è sicuramente necessaria per il raggiungimento dell’eccellenza nei servizi, dello stare sul mercato, della qualità della vita. Ma non possiamo limitarci semplicemente ad abitare un nuovo liguaggio, dobbiamo imparare anche a trascenderlo per scoprire il senso, il significato per cui vale la pena di vivere.</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/08014812106666966963noreply@blogger.com0San Daniele del Friuli UD, Italia46.1578578 13.01001050000002146.113863300000006 12.929329500000021 46.2018523 13.090691500000021tag:blogger.com,1999:blog-2546569756320409972.post-80824921778442205322015-02-15T18:26:00.002+01:002015-02-15T18:26:28.674+01:00Convegno 21.02.15 S. Daniele del Friuli - Come cambiano i nostri paesi e le nostre città: una città intelligente per una città visionaria<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEifMQ6pkf-NwJilHOp0mRFvwb59mtzhpzH7EQeu7bzGy9sbws_h7q079H_WzSITDQFXTPReyCyFISAFQfy79dmnjq_ZAbxTISMp7E9wppHb-51UyTECSZ2i9iM9jG1gHyO9J69V5wYNEWQ/s1600/2015_02_21_locandina_800.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEifMQ6pkf-NwJilHOp0mRFvwb59mtzhpzH7EQeu7bzGy9sbws_h7q079H_WzSITDQFXTPReyCyFISAFQfy79dmnjq_ZAbxTISMp7E9wppHb-51UyTECSZ2i9iM9jG1gHyO9J69V5wYNEWQ/s1600/2015_02_21_locandina_800.jpg" height="640" width="409" /></a></div>
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<br />
<em><span style="color: blue;">Luigi Sturzo è stato prosindaco (sindaco) di Caltagirone per 15 anni e per 12 anni ha ricoperto la carica di vicepresidente nazionale dell'ANCI.</span></em><br />
<em><span style="color: blue;">Il convegno si propone di attingere al pensiero di Sturzo come linfa da iniettare nel contesto sociale attuale pervaso dalle tecnologie. Il prof. Pietro Greco - giornalista, scrittore, condirettore del webjournal Scienzainrete - spiegherà come coniugare il modello della città “digitale” con l'esigenza di una città vivibile, ecosostenibile, sicura, con un elavato livello di qualità della vita.</span></em><br />
<span style="color: #8b2225; font-family: AkzidenzGrotesk-Roman; font-size: xx-small;"><br />
<span style="color: #8b2225; font-family: AkzidenzGrotesk-Roman; font-size: xx-small;"> </span></span><br />
<h4 style="text-align: center;">
<span style="font-size: large;">Il convegno si svolgerà sabato 21.02.15 alle 17:30 presso la Biblioteca guarneriana - via Roma 1 - S. Daniele del Friuli.</span></h4>
<div style="text-align: center;">
<a href="http://www.centrosturzo.fvg.it/Anno2015_CicloLessicoSturziano_Convegno210215.aspx" target="blank_">Ulteriori informazioni sul convegno</a></div>
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</div>
<span style="color: #8b2225; font-family: AkzidenzGrotesk-Roman; font-size: xx-small;"><span style="color: #8b2225; font-family: AkzidenzGrotesk-Roman; font-size: xx-small;"><span style="color: #8b2225; font-family: AkzidenzGrotesk-Roman; font-size: xx-small;"><br />
</span></span></span>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/08014812106666966963noreply@blogger.com0San Daniele del Friuli UD, Italia46.1578578 13.01001050000002146.113863300000006 12.929329500000021 46.2018523 13.090691500000021tag:blogger.com,1999:blog-2546569756320409972.post-73116766604591150242015-01-31T19:56:00.005+01:002015-02-07T20:56:06.893+01:00Udine - convegno 09.02.15 - "persona e comunità" nel programma e nell'appello di Luigi Sturzo a tutti gli "uomini liberi e forti"<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhP-KcOfzh0AlRqE6J_gA87TP4RbJphxIivTU38OxmkgZK6fQnwH6Sph_U6vWXZVeePKWvTPNtWCxUjPoYI4fNJiGbtyxZzwbt4Pt_9sd9FWYzNp5NiIaAHR54EtfSeSBh63jK7Mqx2HwY/s1600/2015_02_09_locandina_800.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhP-KcOfzh0AlRqE6J_gA87TP4RbJphxIivTU38OxmkgZK6fQnwH6Sph_U6vWXZVeePKWvTPNtWCxUjPoYI4fNJiGbtyxZzwbt4Pt_9sd9FWYzNp5NiIaAHR54EtfSeSBh63jK7Mqx2HwY/s1600/2015_02_09_locandina_800.jpg" height="640" width="409" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
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</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
</div>
<em><span lang="IT" style="color: #38761d; font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">L’appello di Luigi Sturzo nasce dal suo concetto di persona che gli consente di fondare un neo-personalismo solidale, laico e cristiano come base dialogica fondamentale e premessa di un nuovo pensiero politico,democratico originale e antitotalitario. E’ un personalismo che non può essere rinchiuso nelle diverse ideologie, ma è il tentativo di recuperare l’idea di politica come realizzazione del bene comune.</span></em><em></em><br />
<em><span lang="IT" style="color: #38761d; font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Per Sturzo la prospettiva trascendentale è fondante per il bene comune: è il finalismo della persona umana ( il regno di Dio e la sua giustizia) che da luce al termine astratto di bene comune.</span></em><br />
<em><span lang="IT" style="color: #38761d; font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Il riferimento alla “coscienza cristiana”, come base della vita sociale, delle libertà e del progresso civile è certamente l’espressione più forte dell’intero appello “ ai liberi e forti”. E’ un appello al senso del dovere civico per la promozione nella società della giustizia e della libertà, un impegno a sviluppare le energie spirituali e materiali.</span></em><br />
<em><span lang="IT" style="color: #38761d; font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Di conseguenza egli affida il suo programma di sviluppo socioeconomico, piuttosto che allo Stato centrale, a un largo decentramento di autonomie locali in relazione alle necessità di sviluppo della vita locale.</span></em><br />
<em><span lang="IT" style="color: #38761d; font-family: Georgia, "Times New Roman", serif;">Nel convegno del 9 febbraio si approfondirà il concetto di persona e di comunità propri del cristianesimo per trovare le ragioni e le energie di un nuovo impegno per il bene comune.</span></em><br />
<em><span lang="IT" style="color: #1f497d; font-size: 11pt;"> </span></em><br />
<em><span style="color: #1f497d;"></span></em><br />
<em><span style="color: red; font-size: large;"><a href="http://www.centrosturzo.fvg.it/Anno2015_CicloLessicoSturziano_Convegno090215.aspx" target="_blank">Ulteriori informazioni sul convegno</a></span></em><br />
<em><span style="color: #1f497d;"></span></em><br />
<h3>
<span style="color: #cc0000;">APPELLO 18.01.1919</span> </h3>
<span lang="IT" style="color: #003366; font-family: "Arial Narrow", "sans-serif"; font-size: 13.5pt;">"A tutti gli uomini liberi e forti, che in questa grave ora sentono alto il dovere di cooperare ai fini supremi della patria, senza pregiudizi né preconcetti, facciamo appello perché uniti insieme propugnino nella loro interezza gli ideali di giustizia e di libertà. E mentre i rappresentanti delle nazioni vincitrici si riuniscono per preparare le basi di una pace giusta e durevole, i partiti politici di ogni Paese debbono contribuire a rafforzare quelle tendenze e quei princìpi che varranno ad allontanare ogni pericolo di nuove guerre, a dare un assetto stabile alle nazioni, ad attuare gli ideali di giustizia sociale e migliorare le condizioni generali del lavoro, a sviluppare le energie spirituali e materiali di tutti i Paesi uniti nel vincolo solenne della "Società delle Nazioni".</span><span lang="IT" style="color: #003366; font-family: "Arial Narrow", "sans-serif"; font-size: 13.5pt;"><br /><br /><span style="font-family: "Arial Narrow", "sans-serif";">E come non è giusto compromettere i vantaggi della vittoria conquistata con immensi sacrifici fatti per la difesa dei diritti dei popoli e per le più elevate idealità civili, così è imprescindibile dovere di sane democrazie e di governi popolari trovare il reale equilibrio dei diritti nazionali con i supremi interessi internazionali e le perenni ragioni del pacifico progresso della società.</span><br /><span style="font-family: "Arial Narrow", "sans-serif";">Perciò sosteniamo il programma politico, morale patrimonio delle genti cristiane, ricordato prima da parola augusta e oggi propugnato da Wilson come elemento fondamentale del futuro assetto mondiale, e rigettiamo gli imperialismi che creano i popoli dominatori e maturano le violente riscosse; perciò domandiamo che la società delle nazioni riconosca le giuste aspirazioni nazionali, affretti l'avvento dei disarmo universale, abolisca il segreto dei trattati, attui la libertà dei mari, propugni nei rapporti internazionali la legislazione sociale, la uguaglianza del lavoro, le libertà religiose contro ogni oppressione di setta, abbia la forza della sanzione e dei mezzi per la tutela dei diritti dei popoli deboli contro le tendenze sopraffattrici dei forti.</span><br /><br /><span style="font-family: "Arial Narrow", "sans-serif";">Al migliore avvenire della nostra Italia - sicura nei suoi confini e nei mari che la circondano - che per virtù dei suoi figli nei sacrifici della guerra ha con la vittoria compiuta la sua unità e rinsaldata la coscienza nazionale, dedichiamo ogni nostra attività con fervore d'entusiasmi e con fermezza di illuminati propositi.</span><br /><span style="font-family: "Arial Narrow", "sans-serif";">A uno Stato accentratore tendente a limitare e regolare ogni potere organico e ogni attività civica e individuale, vogliamo sul terreno costituzionale sostituire uno Stato veramente popolare, che riconosca i limiti della sua attività, che rispetti i nuclei e gli organismi naturali - la famiglia, le classi, i Comuni - che rispetti la personalità individuale e incoraggi le iniziative private. E perché lo Stato sia la più sincera espressione del volere popolare, domandiamo la riforma dell'istituto parlamentare sulla base della rappresentanza proporzionale, non escluso il voto alle donne, e il Senato elettivo, come rappresentanza direttiva degli organismi nazionali, accademici, amministrativi e sindacali, vogliamo la riforma della burocrazia e degli ordinamenti giudiziari e la semplificazione della legislazione, invochiamo il riconoscimento giuridico delle classi, l'autonomia comunale, la riforma degli enti provinciali e il più largo decentramento nelle unità regionali.</span><br /><br /><span style="font-family: "Arial Narrow", "sans-serif";">Ma sarebbero vane queste riforme senza il contenuto se non reclamassimo, come anima della nuova società, il vero senso di libertà rispondente alla maturità civile dei nostro popolo e al più alto sviluppo delle sue energie: libertà religiosa non solo agl'individui ma anche alla Chiesa, per la esplicazione della sua missione spirituale nel mondo, libertà di insegnamento senza monopoli statali; libertà alle organizzazioni di classe, senza preferenze e privilegi di parte; libertà comunale e locale secondo le gloriose tradizioni italiche.</span><br /><span style="font-family: "Arial Narrow", "sans-serif";">Questo ideale di libertà non tende a disorganizzare lo Stato ma è essenzialmente organico nel rinnovamento delle energie e delle attività che debbono trovare al centro la coordinazione, la valorizzazione, la difesa e lo sviluppo progressivo. Energie che debbono comporsi a nuclei vitali che potranno fermare o modificare le correnti disgregatrici, le agitazioni promosse a nome di una sistematica lotta di classe e della rivoluzione anarchica, e attingere dall'anima popolare gli elementi di conservazione e di progresso, dando valore all'autorità come forza ed esponente insieme della sovranità popolare e della collaborazione sociale.</span><br /><br /><span style="font-family: "Arial Narrow", "sans-serif";">Le necessarie e urgenti riforme nel campo della previdenza e della assistenza sociale nella legislazione del lavoro, nella formazione e tutela della piccola proprietà devono tendere alla elevazione delle classi lavoratrici mentre l'incremento delle forze economiche del Paese, l'aumento della produzione, la salda ed equa sistemazione dei regimi doganali, la riforma tributaria, lo sviluppo della marina mercantile, la soluzione del problema del mezzogiorno, la colonizzazione interna del latifondo, la riorganizzazione scolastica e la lotta contro l'analfabetismo varranno a far superare la crisi del dopoguerra e a tesoreggiare i frutti legittimi e auspicati della vittoria.</span><br /><br /><span style="font-family: "Arial Narrow", "sans-serif";">Ci presentiamo nella vita politica con la nostra bandiera morale e sociale, ispirandoci ai saldi princìpi del cristianesimo che consacrò la grande missione civilizzatrice dell'Italia; missione che anche oggi, nel nuovo assetto dei popoli, deve rifulgere di fronte ai tentativi di nuovi imperialismi, di fronte a sconvolgimenti anarchici di grandi imperi caduti, di fronte a democrazie socialiste che tentano la materializzazione di ogni idealità, di fronte a vecchi liberalismi settari che nella forza dell'organismo statale centralizzato resistano alle nuove correnti affrancatrici.</span><br /><br /><span style="font-family: "Arial Narrow", "sans-serif";">A tutti gli uomini moralmente liberi e socialmente evoluti, a quanti nell'amore della patria sanno congiungere il giusto senso dei diritti e degli interessi nazionali con un sano internazionalismo, a quanti apprezzano e rispettano le virtù morali del nostro popolo, a nome del Partito popolare italiano facciamo appello e domandiamo l'adesione al nostro programma.</span></span><br />
<span lang="IT" style="color: #003366; font-family: "Arial Narrow", "sans-serif"; font-size: 13.5pt;"><br /></span><em><span lang="IT" style="color: #003366; font-family: "Arial Narrow", "sans-serif"; font-size: 13.5pt;">Roma, 18 gennaio 1919</span></em><span lang="IT"></span><br />
<em><span lang="IT" style="color: #003366; font-family: "Arial Narrow", "sans-serif"; font-size: 13.5pt;">La Commissione Provvisoria: on. avv. Giovanni Bertini, avv. Giovanni Bertone, Stefano Cavazzoni, conte Giovanni Grosoli, on. dr. Giovanni Longinotti, on. avv. Angelo Mauri, avv. Umberto Merlin, on. avv. Giulio Rodinò, conte avv. Carlo Santucci, prof. don Luigi Sturzo, segretario politico</span></em><b><span lang="IT" style="color: #003366; font-family: "Arial Narrow", "sans-serif"; font-size: 13.5pt;"><br /></span></b><br />
<h3>
<span style="color: #cc0000;">PROGRAMMA DEL PARTITO POPOLARE ITALIANO</span></h3>
<span lang="IT" style="color: #003366; font-family: "Arial Narrow", "sans-serif"; font-size: 13.5pt;">I. Integrità della famiglia. Difesa di essa contro tutte le forme di dissoluzione e di corrompimento. Tutela della moralità pubblica, assistenza e protezione dell'infanzia, ricerca della paternità.</span><span lang="IT"></span><br />
<span lang="IT" style="color: #003366; font-family: "Arial Narrow", "sans-serif"; font-size: 13.5pt;">II. Libertà di insegnamento in ogni grado. Riforma e cultura, diffusione dell'istruzione professionale.</span><span lang="IT"></span><br />
<span lang="IT" style="color: #003366; font-family: "Arial Narrow", "sans-serif"; font-size: 13.5pt;">III. Riconoscimento giuridico e libertà dell'organizzazione di classe nell'unità sindacale, rappresentanza di classe senza esclusione di parte negli organi pubblici del lavoro presso il Comune, la Provincia, lo Stato.</span><span lang="IT"></span><br />
<span lang="IT" style="color: #003366; font-family: "Arial Narrow", "sans-serif"; font-size: 13.5pt;">IV Legislazione sociale nazionale e internazionale che garantisca il pieno diritto al lavoro e ne regoli la durata, la mercede e l'igiene. Sviluppo del probivirato e dell'arbitrato per i conflitti anche collettivi del lavoro industriale e agricolo.</span><span lang="IT" style="color: #003366; font-family: "Arial Narrow", "sans-serif"; font-size: 13.5pt;"><br /><span style="font-family: "Arial Narrow", "sans-serif";">Sviluppo della cooperazione. Assicurazioni per la malattia, per la vecchiaia e invalidità e per la disoccupazione. Incremento e difesa della piccola proprietà rurale e costituzionale del bene di famiglia.</span></span><span lang="IT"></span><br />
<span lang="IT" style="color: #003366; font-family: "Arial Narrow", "sans-serif"; font-size: 13.5pt;">V. Organizzazione di tutte le capacità produttive della nazione con l'utilizzazione delle forze idroelettriche e minerarie, con l'industrializzazione dei servizi generali e locali. Sviluppo dell'agricoltura, colonizzazione interna del latifondo a coltura estensiva. Regolamento dei corsi d'acqua. Bonifiche e sistemazione dei bacini montani. Viabilità agraria. Incremento della marina mercantile. Risoluzione nazionale del problema del mezzogiorno e di quello delle terre riconquistate e delle province redente.</span><span lang="IT"></span><br />
<span lang="IT" style="color: #003366; font-family: "Arial Narrow", "sans-serif"; font-size: 13.5pt;">VI. Libertà e autonomia degli enti pubblici locali. Riconoscimento delle funzioni proprie del Comune, della Provincia e della Regione in relazione alle tradizioni della nazione e alle necessità di sviluppo della vita locale. Riforma della burocrazia. Largo decentramento amministrativo ottenuto anche a mezzo della collaborazione degli organismi industriali, agricoli e commerciali del capitale e del lavoro.</span><span lang="IT"></span><br />
<span lang="IT" style="color: #003366; font-family: "Arial Narrow", "sans-serif"; font-size: 13.5pt;">VII. Riorganizzazione della beneficenza e dell'assistenza pubblica verso forme di previdenza sociale. Rispetto della libertà delle iniziative e delle istituzioni private e di beneficenza e assistenza. Provvedimenti generali per intensificare la lotta contro la tubercolosi e la malaria. Sviluppo e miglioramento dell'assistenza alle famiglie colpite dalla guerra, orfani, vedove e mutilati.</span><span lang="IT"></span><br />
<span lang="IT" style="color: #003366; font-family: "Arial Narrow", "sans-serif"; font-size: 13.5pt;">VIII. Libertà e indipendenza della Chiesa nella piena esplicazione del suo magistero spirituale. Libertà e rispetto della coscienza cristiana considerata come fondamento e presidio della vita della nazione, delle libertà popolari e delle ascendenti conquiste della civiltà nel mondo.</span><span lang="IT"></span><br />
<span lang="IT" style="color: #003366; font-family: "Arial Narrow", "sans-serif"; font-size: 13.5pt;">IX. Riforma tributaria generale e locale, sulla base della imposta progressiva globale con l'esenzione delle quote minime.</span><span lang="IT"></span><br />
<span lang="IT" style="color: #003366; font-family: "Arial Narrow", "sans-serif"; font-size: 13.5pt;">X. Riforma elettorale politica con il collegio plurinominale a larga base con rappresentanza proporzionale. Voto femminile. Senato elettivo con prevalente rappresentanza dei corpi della nazione (corpi accademici, Comune, Provincia, classi organizzate).</span><span lang="IT"></span><br />
<span lang="IT" style="color: #003366; font-family: "Arial Narrow", "sans-serif"; font-size: 13.5pt;">XI. Difesa nazionale. Tutela e messa in valore della emigrazione italiana. Sfere di influenza per lo sviluppo commerciale del Paese. Politica coloniale in rapporto agli interessi della nazione e ispirata a un programma di progressivo incivilimento.</span><span lang="IT"></span><br />
<span lang="IT" style="color: #003366; font-family: "Arial Narrow", "sans-serif"; font-size: 13.5pt;">XII. Società delle nazioni con i corollari derivanti da una organizzazione giuridica della vita internazionale: arbitrato, abolizione dei trattati segreti e della coscrizione obbligatoria,<br /> disarmo universale.</span><br />
<br />Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/08014812106666966963noreply@blogger.com0Udine UD, Italia46.0710668 13.2345794000000345.9829143 13.07321790000003 46.1592193 13.39594090000003tag:blogger.com,1999:blog-2546569756320409972.post-23089619784104301472015-01-26T12:18:00.000+01:002015-01-31T19:58:07.672+01:00S. Daniele del Friuli - Convegno 29.01.15 - I nativi digitali e l'uso delle tecnologie informatiche<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEikT9j53RodUvOlTOqIlQs2BYBhTIjWCW8wH8ObtJFefT_7b2SJKjB8dgZ_TfDKQF8oGOGyKhcdltfC7hkbW3s5BtzZAi8IBsdtIUAbzz5oCtNzQXYRl-k63v4boMKEAtzcD0B9iXyFB5k/s1600/2015_01_29_locandina_r.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEikT9j53RodUvOlTOqIlQs2BYBhTIjWCW8wH8ObtJFefT_7b2SJKjB8dgZ_TfDKQF8oGOGyKhcdltfC7hkbW3s5BtzZAi8IBsdtIUAbzz5oCtNzQXYRl-k63v4boMKEAtzcD0B9iXyFB5k/s1600/2015_01_29_locandina_r.jpg" height="640" width="412" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="yiv2255897691MsoNormal">
<span lang="IT">Il “ digitale” segna in maniera forte e diffusa la nostra epoca.</span></div>
<div class="yiv2255897691MsoNormal">
<span lang="IT">Anche “i nuovi media” non sono più nuovi perché internet ha compiuto 25 anni.</span></div>
<div class="yiv2255897691MsoNormal">
<span lang="IT">I media non sono dei semplici ”strumenti” che usiamo all’occorrenza per poi riporli come si fa con un utensile. I media sono un “ ambiente sempre attivo” che converge con l’ambiente fisico. La nostra esperienza è sempre più mediatizzata e immersiva in quanto, anche non volendolo, siamo sempre sottoposti a stimoli sensoriali. Attraverso strumenti di socializzazione come Facebok e Twitter possiamo interagire con tutto il mondo. Ci sono anche in questo mondo digitale dei segni dei tempi che è importante cogliere per vedere come il nuovo ambiente mediale possa essere un ambito di buona relazione e di educazione al reale, al vero, al bello, alla pace, alla solidarietà fra uomini e popoli. Luigi Sturzo con la sua testimonianza di vita e tutti i suoi scritti ha contribuito a definire nuove pedagogie culturali attingendo dal classico e dal moderno insieme avendo sempre al centro la valorizzazione della persona umana e l’attuazione della democrazia e solidarietà fra popoli. Sicuramente Sturzo oggi vedrebbe nel mondo digitale uno strumento potente di diffusione per il recupero ed il rafforzamento dei valori democratici, della dignità della persona, della giustizia e della libertà, dellla cooperazione fra uomini.</span></div>
<div class="yiv2255897691MsoNormal">
<span lang="IT"></span> </div>
<div class="yiv2255897691MsoNormal">
<span lang="IT"><a href="http://www.centrosturzo.fvg.it/Anno2015_CicloLessicoSturziano_Convegno290115.aspx">Ulteriori informazioni sul convegno</a></span></div>
<br />Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/08014812106666966963noreply@blogger.com0San Daniele del Friuli UD, Italia46.1578578 13.01001050000002146.113863300000006 12.929329500000021 46.2018523 13.090691500000021tag:blogger.com,1999:blog-2546569756320409972.post-76012377744307768032015-01-26T10:34:00.000+01:002015-01-26T10:34:37.104+01:00Luigi Sturzo e l'economia civile<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvBBp-59ds8SvDBAwsPok2x9SwYeF4v4nvx-VEVLlIsVTeyavCDSPjjZufEHAh4AVFhcbnx1QtY8GeNuATVr77LR_nFtUl-duhUHoMjgUYKshUM8KrW4uSb_3nqZf6T6ZPTje7hkanQec/s1600/Insieme_2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvBBp-59ds8SvDBAwsPok2x9SwYeF4v4nvx-VEVLlIsVTeyavCDSPjjZufEHAh4AVFhcbnx1QtY8GeNuATVr77LR_nFtUl-duhUHoMjgUYKshUM8KrW4uSb_3nqZf6T6ZPTje7hkanQec/s1600/Insieme_2.jpg" height="225" width="400" /></a></div>
<br />
<br />
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 8pt;">
<span style="font-family: Calibri;"><em>21.01.15 - Udine Sala Scrosoppi via Ungheria 22</em></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 8pt;">
<span style="font-family: Calibri;">Ampia partecipazione di pubblico al secondo convegno
organizzato dal Centro Sturzo in collaborazione con l’ISSR<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>di Udine e ispirato al Lessico sturziano . Il
prof. Luigino Bruni<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>ha esordito dicendo
che come studioso e<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>cittadino ha sempre
considerato Sturzo un punto di riferimento nei suoi studi come padre fondatore
dell’Italia del 900 ed un classico del pensiero sociale ed economico. Sturzo è
stato un personaggio più grande del suo tempo che non è possibile catturare in
una sola scuola<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>perché come i<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>i grandi autori è stato<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>fondatore di un pensiero nuovo, classico e
moderno insieme. Per capirlo non si può leggerlo con le categorie del 900, ma
bisogna<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>costruire gli strumenti che ci
permettono di interpretarlo,altrimenti <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>il suo pensiero viene amputato e ognuno cerca
di portarlo dalla sua parte. Nonostante il <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>pensiero economico di Sturzo <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>sia molto di più dell’economia civile, il
prof. Bruni ha focalizzato le maggiori assonanze con Genovesi : la sua idea di
mercato,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>di economia, del lavoro. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 8pt;">
<span style="font-family: Calibri;">L’idea di Sturzo del mercato è molto simile a quella di Genovesi,
ed ha la sua origine molto tempo prima , già nel 400. Pensava che il mercato è
il migliore strumento per depotenziare il mondo feudale basato su un’economia di
rendita e piena di privilegi perché innesca la<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>mobilità sociale e la circolazione della ricchezza. Perché Sturzo
pensava che la rendità è un modo negativo per produrre ricchezza? Perché mentre
il profitto che nasce dal lavoro è un profitto buono, la rendita induce la
persona a vivere per difendere la ricchezza che ha già prodotto o che ha<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>ereditato da altri. <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Il prof. Bruni ha precisato che l’economia di
mercato è ambivalente ed evitare il rischio di nuove schiavitù dipende da noi e
dalla politica.</span></div>
<span style="font-family: Calibri;">Per Sturzo l’economia è scienza sociale ed il suo oggetto
non è mai individuale, ma sociale in quanto è una grande rete di rapporti di
cooperazione prima che di competizione. Questa idea la condivide<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>con Aristotele, san Tommaso e Rosmini. Anche
nella visione civile dell’economia, questa è una grande rete di rapporti
cooperativi e sociali.</span><br />
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 8pt;">
<span style="font-family: Calibri;">Per Sturzo il lavoro è cooperazione fra gli esseri umani, l’esperienza
più sociale dell’uomo, il principale linguaggio sociale. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 8pt;">
<span style="font-family: Calibri;">Egli ha la visione biblica dell’uomo e del lavoro che è
comunione fra noi, le cose, il trascendente.</span><span style="font-family: Calibri;">Ogni atto umano è un atto spirituale <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>che consente al lavoro di poter essere un dono
quando in esso si esprimono le dimensioni dell’umano: passione, entusiasmo,
creatività, cuore.</span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 8pt;">
<span style="font-family: Calibri;">Il prof. Bruni ha sottolineato che<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>queste dimensioni dell’umano non si possono
comprare con il denaro,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>a differenza di
quanto spesso ritiene la classe dirigente aziendale. </span></div>
<span style="font-family: Calibri;">La riconoscenza e la reciprocità sono il frutto di uno
sguardo<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>di riconoscenza e di stima che
il lavoratore si aspetta dai dirigenti. Oggi la prima crisi del lavoro è la
mancanza di questo<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>sguardo di stima.</span><br />
<span style="font-family: Calibri;">Se oggi non riprendiamo a guardare il lavoro con occhi
sturziani, non saranno sufficienti le riforme di cui tanto si discute in questo
periodo di crisi.</span><br />
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/08014812106666966963noreply@blogger.com0Udine UD, Italia46.0710668 13.2345794000000345.9829143 13.07321790000003 46.1592193 13.39594090000003tag:blogger.com,1999:blog-2546569756320409972.post-6119851469215121972015-01-10T11:07:00.002+01:002015-01-10T11:07:33.489+01:00Luigi Sturzo e l'economia civile<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhIfFkWnLxwS7ZqLkUegINVqidOfrXZSKxZB07Yfq7jKUwodlVMTtBQXHb74cxvB-urvMk8OxuDe0YC5MgS87BUy0VDd4mrAED7A3Bf92h6RZUR4LyzYzJjZR2EMs_bfJOSzlP9_0FgVz8/s1600/2015_01_21_locandina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhIfFkWnLxwS7ZqLkUegINVqidOfrXZSKxZB07Yfq7jKUwodlVMTtBQXHb74cxvB-urvMk8OxuDe0YC5MgS87BUy0VDd4mrAED7A3Bf92h6RZUR4LyzYzJjZR2EMs_bfJOSzlP9_0FgVz8/s1600/2015_01_21_locandina.jpg" /></a></div>
<br />
<br />
<div align="LEFT">
<br /></div>
<br />
<span style="font-size: small;">Il 21 gennaio alle ore 17,30 in Sala Scrosoppi, viale Ungheria 22 a Udine si terrà il secondo convegno organizzato dal Centro Internazionale Studi Luigi Sturzo in collaborazione con l’ISSR sul Lessico sturziano.</span><br />
<span style="font-size: small;"><br />
<br />
Dopo il saluto dell’Arcivescovo mons Andrea Bruno Mazzocato, il prof. Luigino Bruni docente di economia politica all’università Lumsa di Roma presenterà il pensiero dell’economia civile con il tema "Luigi Sturzo e l’economia civile". <br />
</span><b><span style="font-family: Calibri,Calibri; font-size: small;"><span style="font-family: Calibri,Calibri; font-size: small;">Perché è importante parlare di economia civile? <br />
</span></span></b><span style="font-size: small;">Nell’ultimo ventennio assistiamo ad una ripresa della ricerca scientifica e nell’agire economico nella prospettiva dell’economia civile in quanto la rescissione dell’economia dalle scienze morali, iniziata gradualmente con la rivoluzione industriale, ha visto crescere la ricerca scientifica sul "homo <br />
economicus" il cui comportamento è basato sulla massimizzazione del profitto e sull’utilità individuale. <br />
</span><b><span style="font-family: Calibri,Calibri; font-size: small;"><span style="font-family: Calibri,Calibri; font-size: small;">Che cos’è l’economia civile? <br />
</span></span></b><span style="font-size: small;">L’espressione "economia civile" si deve ad Antonio Genovesi a cui fu assegnata a Napoli nel 1754 la prima cattedra di economia in Europa. E’ una scuola di pensiero esclusivamente italiana che ha la sua radice nell’epoca dell’umanesimo civile napoletano e prima ancora in Aristotele, Cicerone, San Tommaso. <br />
Dalla fine del 1700, a causa dell’enorme influenza del pensiero dell’economia politica, l’economia civile è stata totalmente emarginata. <br />
</span><b><span style="font-family: Calibri,Calibri; font-size: small;"><span style="font-family: Calibri,Calibri; font-size: small;">Che cosa differenzia l’economia politica dall’economia civile? <br />
</span></span></b><span style="font-size: small;">La prima elaborazione del pensiero dell’economia politica si deve ad Adam Smith in Scozia nel 1776. Dei tre principi regolativi che stanno a fondamento di ogni ordine sociale, la ricerca scientifica dell’economia politica prende in considerazione soltanto i primi due: il primo mira all’efficiente allocazione delle risorse (compito assegnato al mercato) e il secondo alla redistribuzione che mira all’equità sociale (compito assegnato allo Stato). Da qui nasce il modello Stato-mercato. <br />
<br />
Ciò che accomuna tutte le molteplici scuole di pensiero dell’economia politica da Smith ai nostri giorni è la trascuratezza del terzo principio dell’ordine sociale: quello di reciprocità che mira a tradurre in pratica l’idea di fraternità. Per queste scuole la pratica della reciprocità non ha nulla a che vedere con la sfera economica a cui bastano i contratti e le norme giuridiche. <br />
<br />
Invece il programma di ricerca dell’economia civile si caratterizza per la sua capacità di tenere assieme tutti e tre i principi sia nella fase di progettazione dell’organizzazione economica della società sia nella fase in cui si svolge concretamente l’attività economica. <br />
</span><b><span style="font-family: Calibri,Calibri; font-size: small;"><span style="font-family: Calibri,Calibri; font-size: small;">Il pensiero economico di Sturzo a quale scuola appartiene? <br />
</span></span></b><span style="font-size: small;">Per capire la posizione intellettuale di Sturzo riguardo all’economia si deve fare posto ad un concetto di razionalità centrato sulla persona umana che è opposto a quello egoistico che ha il suo fulcro nell’individuo. La sua matrice culturale cristiana e soprattutto la sua capacità di sguardo sul reale, sono propri dell’economia civile. Purtroppo il suo pensiero finora è stato letto solo secondo l’ottica dell’economia politica e questo ha prodotto distorsione e contrapposizioni fra ideologie. <br />
<br />
Alla relazione seguirà una discussione con esperti di economia: il prof. Francesco Marangon dell’Università di Udine e il dr. Fulvio Mattioni. <br />
<br />
APPROFONDIMENTI SUL CONVEGNO<br />
<a href="http://www.centrosturzo.fvg.it/Anno2015_CicloLessicoSturziano_Convegno210115.aspx">http://www.centrosturzo.fvg.it/Anno2015_CicloLessicoSturziano_Convegno210115.aspx</a><br />
<br />
LA PARTECIPAZIONE E' GRATUITA - E' GRADITA LA PRENOTAZIONE<br />
<a href="http://www.eventbrite.it/e/biglietti-luigi-sturzo-e-leconomia-civile-14442833905?ref=ebtn" target="_blank"><img alt="Eventbrite - Luigi Sturzo e l'economia civile" src="https://www.eventbrite.it/custombutton?eid=14442833905" /></a></span>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/08014812106666966963noreply@blogger.com0Udine UD, Italia46.0710668 13.2345794000000345.9829143 13.07321790000003 46.1592193 13.39594090000003tag:blogger.com,1999:blog-2546569756320409972.post-90204749085599031502014-12-18T19:19:00.000+01:002015-01-10T19:20:42.611+01:00La religiosità e la sua dimensione politica<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiW07d0Unv0pYk_cGjrhnR3pPggaTZN1GOBmL-n5haEy_KyA41D1c5XQJM_GpxCCVJ14-Ah0ROeI5azB6hCQa7dEpgb5OdwH2cZq5Dr7oMRpdKyhX1wyyEgXrPW5aKFB6-Bt1lvTF5T3YA/s1600/Convegno091214_Generale_3_2_E.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiW07d0Unv0pYk_cGjrhnR3pPggaTZN1GOBmL-n5haEy_KyA41D1c5XQJM_GpxCCVJ14-Ah0ROeI5azB6hCQa7dEpgb5OdwH2cZq5Dr7oMRpdKyhX1wyyEgXrPW5aKFB6-Bt1lvTF5T3YA/s1600/Convegno091214_Generale_3_2_E.jpg" height="225" width="400" /></a></div>
<br />
<br />
<span style="font-size: large;"></span><br />
<span style="font-size: xx-small;"><span style="font-size: small;">Il 9 dicembre è iniziata a Udine all’ISSR Istituto Superiore di Scienze Religiose la prima conferenza del ciclo sul pensiero di Luigi Sturzo. Nel suo saluto iniziale, il direttore prof. don Govanni Del Missier ha evidenziato l’importanza di questa iniziativa con il Centro Sturzo che attiva una collaborazione con realtà che condividono il territorio e la passione formativa e culturale. Trattasi di un momento significativo che amplia l’offerta formativa del corso di morale sociale dell’ISSR diretto dal prof. don Franco Gismano a cui partecipano anche gli studenti degli altri corsi. La presidente del CISS Daniela Vidoni prendendo spunto dalla prefazione al "Lessico sturziano" ha sottilineato che si è ancora lontani dalla comprensione autentica del patrimonio ideale di don Sturzo. Più che per unire, le sue idee sono state utilizzate per dividere: per dividere l’impegno stesso dei cattolici in politica, fra cattolici sociali e cattolici liberali; per dividere fra interpretazioni, supposte autentiche. Se fosse chiaro che "moralizzare la vita pubblica" e "portare Dio nella politica" era il compito che don Sturzo si era dato nella sua vita nell’agone politico, forse sarebbe altrettanto chiaro che le divisioni prendono forma su orizzonti ideologici e di breve portata. Politica e religione sono per Sturzo due sfere autonome ed allo stesso tempo in continua tensione dialettica, ma distinzione non significa opposizione. Come lo Stato è una forma sociologica funzionale al bisogno di ordine e di sicurezza della società, lo è anche la Chiesa che soddisfa alla necessità sociale di principi etici e finalistici. Il relatore prof. Bruno Tellia, è partito dalla "morte di Dio" annunciata negli anni sessanta e si è domandato come mai nel mondo c’è la rinascita del fenomeno religioso soprattutto fuori dall’Europa con la nascita dei partiti religiosi. Da notare che i discorsi sulla crisi irreversibile del fattore religioso si sviluppano unicamente nel mondo cristiano occidentale influenzando anche i cattolici. L’enorme complessità causata dalla globalizzazione spinge le persone a trovare una semplificazione che è rappresentata a livello spirituale e comportamentale da movimenti religiosi con regole chiare e semplici che vengono prese alla lettera senza interpretazioni. Vedasi ad esempio l’enorme crescita dei cristiani evangelici nelle Americhe e in Cina, il risveglio dell’Islam, il dinamismo politico della chiesa ortodossa russa. La religione può esercitare un ruolo importante nella soluzione dei conflitti politici se le istituzioni politiche riconoscono la libertà religiosa intesa come possibilità di esprimere il proprio credo religioso in ambito sociale e politico. Tale libertà, che è diversa dalla libertà di culto, in Europa trova sempre più opposizione. E’ indispensabile un dialogo interreligioso vero dove la violenza non ha posto, dove ciò in cui si crede può essere solo accettato e rispettato dall’altro. Rendere effettiva la libertà religiosa e favorire processi di modernizzazione in tutti i paesi sono anche le condizioni per affrontare uno dei pericoli più seri che incombono sul mondo: la trasformazione in globale del conflitto fra Islam e cristianesimo, oggi circoscritto in ambiti locali.</span> </span>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/08014812106666966963noreply@blogger.com0Udine UD, Italia46.0710668 13.2345794000000345.9829143 13.07321790000003 46.1592193 13.39594090000003tag:blogger.com,1999:blog-2546569756320409972.post-15013494662099891432014-12-09T19:47:00.000+01:002015-01-10T19:48:12.527+01:00Lessico sturziano - ciclo di convegni in Friuli Venezia Giulia<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjlV9CDtu6PIW_p_LdRK3egACz9t57vItDopivbBw2hSnUl18h0SxGXBsO304-5q6InDFyoFLfuS45QvQRJLv4t1HtIQu683Wuilf5dsW93Kr3-GKnCLolzREmZbk7PNK6b7sgBHXyhV7Y/s1600/LessicoSturziano.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjlV9CDtu6PIW_p_LdRK3egACz9t57vItDopivbBw2hSnUl18h0SxGXBsO304-5q6InDFyoFLfuS45QvQRJLv4t1HtIQu683Wuilf5dsW93Kr3-GKnCLolzREmZbk7PNK6b7sgBHXyhV7Y/s1600/LessicoSturziano.jpg" height="400" width="262" /></a></div>
<br />
<br />
<b><br />
<br />
<span style="font-family: Calibri,Calibri; font-size: small;"><br />
<span style="font-family: Calibri,Calibri; font-size: small;"><br />
</span></span></b><span style="font-size: small;">Il lessico sturziano presenta la vita ed il pensiero di Luigi Sturzo rileggendo e valorizzando i termini con cui lui si esprime, nella volontà di cogliere il senso autentico della sua riflessione e lasciando così che Sturzo spieghi Sturzo. Tutti gli autori del "Lessico", oltre cento docenti delle università statali, pontificie, centri di ricerca italiani ed esteri di matrice ideologica e politica diversa, hanno avuto come obiettivo il superamento di quelle condizioni che hanno ostacolato ed ancora oggi ostacolano la diffusione del patrimonio intellettuale sturziano in quanto le ideologie hanno declinato questo patrimonio a seconda della propria lettura provocando difficoltà di dialogo, di confronto e di studio. Con questa iniziativa culturale viene dimostrato che partendo dal metodo e dalla visione sturziana della realtà è possibile un dialogo ed una sintesi per una nuova progettualità sociale. Questo sforzo, attraverso più di 200 lemmi elaborati, offre un valido strumento per la ricerca futura e rappresenta l’occasione per accorgersi della ricchezza del suo pensiero che affonda nelle ragioni profonde dell’essere. </span><span style="font-size: small;"><br />
Gli organizzatori sono il Centro Internazionale Studi Luigi Sturzo di Udine come capofila in partenariato con il Comune di San Daniele e con la CISL di Udine in collaborazione con l’Istituto Superiore di Scienze Religiose mons. Alfredo Battisti di Udine ed il contributo finanziario della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. <br />
<br />
Il programma ha il patrocinio dell’Arcidiocesi di Udine, dell’Arcidiocesi di Gorizia, dell’Università degli studi di Udine, della Fondazione CRUP e l’adesione di numerose Associazioni cattoliche e laiche. L’obiettivo è attingere dal ricco patrimonio ideale e dalla stimolante visione antropologica e sociale di Luigi Sturzo per affrontare con rinnovata speranza, fiducia ed energia i nodi che sta vivendo la nostra società. <br />
</span><span style="font-size: small;">Il ciclo di 12 convegni che si terranno a Udine, San Daniele del Friuli, Gorizia e Trieste ha come titolo generale "Dal Lessico sturziano il metodo, gli ideali, le idee di Luigi Sturzo per la nostra società". Si affronteranno problemi di oggi che trovano nel Lessico la riflessione ancora attuale di Sturzo. <br />
<br />
Il ragionamento di Sturzo quando si domanda in che cosa consista il "bene comune" muove da una considerazione di fondo: ogni impegno in termini di operatività sociale e politica, per essere significativo deve essere la risultante di un preciso orientamento etico, altrimenti si cade nella sterilità dell’agire politico e nella burocratizzazione delle strutture sociopolitiche. La prospettiva trascendentale è per lui fondante per il bene comune: Dio è il principio ed il fine di tutto. <br />
</span><span style="font-size: small;">Il primo convegno si terrà il 9 dicembre alle ore 17,30 in Sala Scrosoppi, viale Ungheria, 22 a Udine ed avrà come titolo "Dalla morte di Dio al ritorno di Dio. La religiosità e la sua dimensione politica". In un momento in cui la sfera pubblica post-secolare è chiamata ad un nuovo apprendimento della sfera religiosa, guardare a Sturzo come esempio possibile e fecondo fra fatto secolare e fatto religioso, diventa occasione di dialogo e di sintesi. Egli con i suoi scritti ci offre la possibilità di rielaborare in senso cristiano la visione di una comunità di uomini politicamente organizzata. E’ questo il senso dell’apertura e della laicità dell’idea sturziana della politica e al contempo della ricchezza e della rilevanza pubblica della religione per il fatto secolare. Politica e religione sono per Sturzo due sfere autonome ed allo stesso tempo in continua tensione <br />
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dialettica. Questo tema lo ha trattato nel volume "Chiesa e Stato" e nelle sue pagine possiamo leggere anticipazioni riprese dal Concilio Vaticano II nella la Gaudium et Spes. </span>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/08014812106666966963noreply@blogger.com0Udine UD, Italia46.0710668 13.2345794000000345.9829143 13.07321790000003 46.1592193 13.39594090000003tag:blogger.com,1999:blog-2546569756320409972.post-32716856509391774952014-11-22T20:49:00.000+01:002014-11-22T22:06:18.566+01:00La religiosità e la sua dimensione politica<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh4BtGj1eoHEpQ1bhdhd7hU0TEro7OhQbw8KEvkkckoGklZr3SyMmTRD9SQ5Xz7yf3YUlB0sqoHMfd6M36-dn-Ng6PUGwFcQddnSW0qtUEQ_OZ6wkGxO00CSqxNtldtASPpg0T6oE1gczI/s1600/Immagine_091214.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh4BtGj1eoHEpQ1bhdhd7hU0TEro7OhQbw8KEvkkckoGklZr3SyMmTRD9SQ5Xz7yf3YUlB0sqoHMfd6M36-dn-Ng6PUGwFcQddnSW0qtUEQ_OZ6wkGxO00CSqxNtldtASPpg0T6oE1gczI/s1600/Immagine_091214.jpg" height="320" width="246" /></a></div>
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È forse venuto il momento di accogliere Sturzo di ritorno dall’esilio, evidenziando il presupposto fondamentale della sua straordinaria esperienza:l’identità cristiana su cui si è innestato un ministero intrecciato di vita, di cultura e di arte, di azione cattolica e di attività amministrative, di lotte politiche e religiose, lungo l’asse della retta intenzione di servire Dio e di non lavorare per sé, ma per gli altri e per Dio [cfr. Luigi Sturzo, Lettere non spedite, il Mulino, Bologna 1996, p. 104]. A più di cinquant’anni dalla sua morte, il Lessico sturziano intende riproporre, questa volta con il solo metodo del rigore scientifico, dal teologico al sociologico, dal filosofico allo storico, dall’economico al politico, i capisaldi del ricco pensiero del sacerdote di Caltagirone. Lungi dal rappresentare un compendio dogmatico o ideologico, il Lessico sturziano si propone di offrire a una nuova generazione di studiosi e cultori, una prima forma di storicizzazione del pensiero di don Luigi Sturzo. Si dirà: con i limiti stessi della storicizzazione! E per fortuna! Perché è così che sarà possibile rilanciare la ricerca su don Luigi Sturzo, ben al di là di ogni approccio ideologico, unitamente all’intera storia del movimento democratico cristiano europeo.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/08014812106666966963noreply@blogger.com0Udine UD, Italia46.0710668 13.2345794000000345.9829143 13.07321790000003 46.1592193 13.39594090000003tag:blogger.com,1999:blog-2546569756320409972.post-89575470909484984862012-07-07T20:30:00.000+02:002014-11-22T23:02:53.742+01:00Cosa fare per la famiglia in un momento di crisi economica? - intervista a Roberto Bolzonaro<div align="center" style="text-align: center;">
<strong><span style="font-size: 14pt; line-height: 115%;">Eliminato il Fattore Famiglia dal Piano Nazionale del Governo: perché?</span></strong></div>
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<strong><span style="font-size: 18pt; line-height: 115%;">Cosa fare per la famiglia in un momento di crisi economica?<a href="https://www.blogger.com/null" name="_GoBack" title="_GoBack"></a></span></strong></div>
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<em><span style="font-size: small;"> Intervista a Roberto Bolzonaro - vice presidente nazionale del Forum delle Associazioni familiari</span></em><strong><span style="font-size: 12pt; line-height: 115%;"> </span></strong></div>
<div align="left" dir="ltr" style="text-align: center;">
<strong><span style="font-size: 12pt; line-height: 115%;">Tariffe e servizi comunali: che fare in un momento di crisi economica? Distribuire il sacrificio su tutti, ma come? </span></strong></div>
<div style="-ms-text-justify: inter-ideograph; text-align: justify;">
Quando la disponibilità del Comune diminuisce il primo colpo di scure lo si assesta ai servizi ai cittadini,<span> </span>in modo particolare ai servizi per la famiglia quali scuola, nidi e scuole materne, toccando il meno possibile i servizi per gli anziani (che votano!!). Quello che è più tragico è che, accompagnato alla rinuncia o riduzione di qualche servizio, si riduce il numero degli aventi diritto alle esenzioni o alle tariffe minime, si alzano le tariffe minime, ma quasi mai vengono toccati i tetti relativi alle tariffe massime. In questo modo chi partecipa fattivamente alla riduzione della spesa pubblica sono le famiglie meno abbienti. Non vi sembra strano? Chi non ha figli non risente delle diminuzioni dell'offerta dei servizi, né tantomeno dell'aumento tariffario nell'ambito scuola, asili, nidi, ecc. Se poi una famiglia ha un reddito alto, non usufruisce generalmente di sconti particolari sulle<span> </span>rette. Ecco quindi che la sua partecipazione a risolvere i problemi economici del Comune è pressoché nulla. </div>
<div style="-ms-text-justify: inter-ideograph; text-align: justify;">
Quale ricetta? Oltre che stabilire un criterio di priorità sulle scelte dolorose da operare, il Comune si deve dotare di sistemi equi di ridistribuzione delle tariffe e delle rette. Uno di questi è il Fattore Famiglia per un calcolo corretto dell'ISEE o una sua correzione (vedi Quoziente Parma). Fatto questo, il Comune può agire su un aumento generale delle tariffe, in modo che tutti diano il loro contributo in base alle proprie capacità di spesa. <span> </span>Qui il Fattore Famiglia insegna e dovrebbe farla da padrone. </div>
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<span style="font-size: 4pt; line-height: 115%;"><span><del cite="mailto:pippo" datetime="2011-12-09T09:48"> </del></span></span></div>
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<strong><span style="font-size: 12pt; line-height: 115%;">Come mai allora il Fattore Famiglia è stato tolto dal Piano Nazionale per la famiglia?</span></strong></div>
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Questa è una nota triste di questo Governo ed in modo particolare del Ministro con delega alla famiglia, Riccardi. Il Fattore Famiglia applicato alla fiscalità era stato presentato in sede dell'Osservatorio sulla Famiglia con approvazione unanime di sindacati e rappresentanze imprenditoriali, oltre che delle famiglie e delle loro associazioni. Il testo è stato modificato dal Governo in gran segreto in sede di conferenza Stato Regioni, dove, a detta del Ministro, le Regioni hanno voluto toglierlo, per la ragione che "costa troppo". Il Piano che ne è uscito è stato snaturato da questo taglio e il nuovo testo è stato mantenuto segretissimo fino a qualche giorno fa. Una manovra molto oscura dove tutti, dal ministro alle regioni, si sono tolti dalla responsabilità della decisione.</div>
<div style="-ms-text-justify: inter-ideograph; text-align: justify;">
Quali sono le regioni che hanno votato contro il Fattore Famiglia? Non è dato sapere. Ma scherziamo? Che democrazia è se non si sa come si comportano gli eletti su temi così importanti? Vengano fuori i nomi, così sapremo come regolarci alle prossime elezioni!</div>
<div style="-ms-text-justify: inter-ideograph; text-align: justify;">
<strong>Ma ora il Governo non sta modificando l'ISEE? Sarà ancora necessario ricorrere a strumenti correttivi dell'ISEE attuale come il Quoziente Parma, Roma e il Fattore Famiglia Lombardia? </strong></div>
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Sì, gli esempi di Parma, ormai consolidato, Roma e della Lombardia saranno sempre più necessari in quanto la riforma dell'ISEE si preannuncia più formale che sostanziale. Ai tavoli del ministero del lavoro si sta infatti lavorando su una riforma dell'ISEE che non cambia sostanzialmente nulla: per ora solo formalismi rivisti e qualche precisazione normativa. Su un maggior riconoscimento del costo dei figli, solo un ritocco del 7% in caso di almeno 3 figli minorenni. Tanto all'università i nostri figli ci vanno gratis, le tasse universitarie sono irrisorie (anche 1.600 euro/figlio/anno a Venezia), non mangiano più e non costano niente alla famiglia.</div>
<div style="-ms-text-justify: inter-ideograph; text-align: justify;">
Per cui le sole amministrazioni illuminate potranno porre rimedio a questa stortura con manovre aggiuntive pro family. Si continuerà come prima. Speriamo che il Governo, a fronte delle nostre forti proteste in merito, ci pensi bene prima di uscire con un decreto inutile, che non serve all'economia italiana e continua ad ignorare e calpestare la più grande risorsa che c'è in Italia: la famiglia.</div>
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<span style="background-color: white; color: red;">I DOCUMENTI DEL CONVEGNO AFI TENUTOSI A LIGNANO SABBIADORO IL 16.6.12 SONO NEL SITO CISS - SEZIONE DOCUMENTI</span></div>
<div style="-ms-text-justify: inter-ideograph; text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: red;">http://www.centrosturzo.fvg.it/Documenti.aspx</span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/08014812106666966963noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2546569756320409972.post-84407299773771910702012-07-07T20:00:00.000+02:002014-11-22T23:00:03.719+01:00E' proprio vero che non ci sono le risorse per applicare il "Fattore Famiglia"?<div align="center" style="text-align: center;">
<strong><span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;">Il Governo ha fatto un passo indietro dal Fattore Famiglia, ma sbaglia</span></strong></div>
<div align="center" style="text-align: center;">
<strong><span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 22pt; line-height: 115%;">E' proprio vero che non ci sono le risorse per applicare il "Fattore Famiglia"?</span></strong></div>
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<div style="-ms-text-justify: inter-ideograph; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Georgia","serif";">Il 16 giugno scorso si è tenuto a Lignano Sabbiadoro un seminario formativo del'AFI di grande interesse per le politiche familiari, se solo il governo e gli amministratori volessero ascoltare. Il dott. Roberto Bolzonaro, già presidente nazionale AFI e attuale vicepresidente nazionale del Forum delle Associazioni familiari, ha illustrato con precisione la situazione del cosiddetto Fattore Famiglia e il problema della revisione dell'ISEE, due riforme indispensabili per un fisco e delle tariffe pubbliche a misura di famiglia e non di singoli individui.</span></div>
<strong><span style="font-family: "Georgia","serif";">Il Fattore Famiglia</span></strong><br />
<div style="-ms-text-justify: inter-ideograph; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Georgia","serif";">Il cosiddetto Fattore Famiglia è<strong> </strong>nato da uno studio dell'AFI, è stato recepito dal Forum delle associazioni familiari e approvato dall'Osservatorio nazionale per la famiglia che è organo della Presidenza del Consiglio.</span></div>
<div style="-ms-text-justify: inter-ideograph; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Georgia","serif";">L'art. 53 della Costituzione Italiana dice che: </span><span style="font-family: "Georgia","serif";">"Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività".</span></div>
<div style="-ms-text-justify: inter-ideograph; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Georgia","serif";">Per attuare questo bisogna prima stabilire sopra quale limite di reddito è ammissibile cominciare a pagare le imposte, cioè avere una </span><span style="font-family: "Georgia","serif";">vera capacità contributiva. </span><span style="font-family: "Georgia","serif";">E' necessario individuare un livello minimo di reddito non tassabile per una persona e questo dovrebbe essere moltiplicato per un fattore proporzionato al carico familiare.</span></div>
<div style="-ms-text-justify: inter-ideograph; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Georgia","serif";">Il livello minimo di reddito non tassabile per una persona è pari alla soglia di povertà relativa calcolata annualmente dall'Istat</span><span style="font-family: "Georgia","serif";">. Il fattore proporzionale al carico familiare è il Fattore Famiglia. </span><span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 11.5pt; line-height: 115%;"><span style="font-size: xx-small;">Esso è ricavato da una scala di equivalenza che tiene realmente conto del numero di persone a carico (moglie e figli) e delle situazioni che gravano sulla famiglia (disabilità, non autosufficienza, monogenitorialità, vedovanza, ecc.)</span></span></div>
<div style="-ms-text-justify: inter-ideograph; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Georgia","serif";">Il prodotto che si ottiene è la "</span><span style="font-family: "Georgia","serif";">No Tax Area"</span><span style="font-family: "Georgia","serif";">, all'interno della quale l'aliquota da applicare per le imposte è pari a zero. Superata la No Tax Area, si applicano le aliquote progressive normalmente previste. Quando la No Tax Area risulta superiore al reddito percepito, si applica </span><span style="font-family: "Georgia","serif";">una tassazione negativa<strong> </strong></span><span style="font-family: "Georgia","serif";">che corrisponde ad un assegno erogato o ad un credito d'imposta pari all'aliquota minima applicata a questa differenza.</span></div>
<div style="-ms-text-justify: inter-ideograph; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Georgia","serif";">Il limite di reddito della persona ritenuta a carico deve essere aggiornato ai valori attuali e portato alla soglia di povertà relativa stabilita dall'ISTAT.</span><span style="font-family: "Georgia","serif"; font-size: 11.5pt; line-height: 115%;"> </span><span style="font-family: "Georgia","serif";">I benefici del Fattore Famiglia e della No Tax Area sono facilmente ed automaticamente estesi alle </span><span style="font-family: "Georgia","serif";">addizionali regionali e comunali.</span></div>
<div style="-ms-text-justify: inter-ideograph; text-align: justify;">
<strong><span style="font-family: "Georgia","serif";">I benefici del Fattore Famiglia</span></strong></div>
<div style="-ms-text-justify: inter-ideograph; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Georgia","serif";">L'attuale Governo ha fatto un passo indietro sul Fattore famiglia, sostenendo che non ci sono le risorse per finanziarla, dato che il mancato introito fiscale per lo Stato sarebbe di 16 miliardi di euro.</span></div>
<div style="-ms-text-justify: inter-ideograph; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Georgia","serif";">Studi autorevoli dimostrano che i mancati introiti rientrerebbero comunque nelle casse dello Stato in altre forme. L'applicazione del Fattore Famiglia avrebbe questi positivi effetti: crescita dei consumi per 12,7 miliardi; recupero Iva 2,5 miliardi; maggiori introiti fiscali 3,8 miliardi; creazione di 200 mila posti di lavoro; 1 milione di famiglie salirebbe sopra la soglia di povertà.</span></div>
<div style="-ms-text-justify: inter-ideograph; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Georgia","serif";">Il Fattore Famiglia potrebbe essere avviato con criteri di gradualità in modo da poter arrivare a regime in 5 anni.</span></div>
<div style="-ms-text-justify: inter-ideograph; text-align: justify;">
<strong><span style="font-family: "Georgia","serif";">La revisione dell'ISEE</span></strong></div>
<div style="-ms-text-justify: inter-ideograph; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Georgia","serif";">L'accesso ai servizi, la determinazione di agevolazioni tariffarie e monetarie sono in genere regolamentati utilizzando l'ISEE (Indice della Situazione Economica Equivalente) come parametro economico di riferimento.</span></div>
<div style="-ms-text-justify: inter-ideograph; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Georgia","serif";">La scala di equivalenza utilizzata attualmente è ampiamente penalizzante per famiglie con figli, ma non solo. Il metodo per calcolare l'ISE (Indice della Situazione Economica) è rigido, non è coerente con le diverse situazioni familiari e si presta a facili elusioni.</span></div>
<div style="-ms-text-justify: inter-ideograph; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Georgia","serif";">Il Forum delle Associazioni familiari ha elaborato una proposta di legge che si propone di individuare la situazione economica della famiglia nel modo più oggettivo possibile, permettere una flessibilità d'intervento a livello locale per adattare lo strumento ISEE alle singole realtà, e avviare un sistema continuo di miglioramento del sistema ISEE. Questi obiettivi sarebbero raggiunti agganciando la situazione economica con il fattore famiglia.</span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/08014812106666966963noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2546569756320409972.post-52178311763585644132012-06-06T19:30:00.001+02:002014-11-23T15:31:21.448+01:00Antropologia del lavoro<span style="font-size: 10pt;">Volendo riflettere sull'antropologia del lavoro dobbiamo avere presente le diverse motivazioni dell' approccio dominante da quello cristiano.</span><span style="font-size: 10pt;">Oggi esiste una frattura fra attività umana in senso proprio e il lavoro. </span><span style="font-size: 10pt;">Il lavoro mercificato, alienato ed alienante, mirato esclusivamente alla ricerca del profitto è esattamente il contrario di ciò che dovrebbe essere l'attività umana.</span><br />
<span style="font-size: 10pt;">Nel senso comune ciò che predomina è la dimensione oggettiva del lavoro, il salario , la produttività. Il ruolo primario della produzione dei beni è affidato al capitale che si è sostituito alla terra, considerata fino alla rivoluzione industriale come fattore produttivo determinante. Invece, secondo il pensiero cristiano l'elemento più rilevante è rappresentato dall'uomo "dalla sua capacità di conoscenza che viene alla luce mediante il sapere scientifico, la sua capacità di organizzazione solidale, la sua capacità d'intuire e soddisfare il bisogno dell'altro". E' la dignità dell'uomo che "come immagine di Dio" è una persona, un soggetto consapevole e libero, cioè un soggetto che decide di se stesso. Come persona, l'uomo è quindi soggetto del lavoro. (Laborem Exercens n. 6)</span><br />
<span style="font-size: 10pt;">Nonostante numerose Encicliche sociali abbiano dato indicazioni per evitare un uso distorto del lavoro (considerato semplice strumento per la ricerca del profitto), la realtà economica si dimostra ben lontana dall'attuazione dei loro orientamenti.</span><br />
<span style="font-size: 10pt;">Il Magistero si è espresso sempre in maniera forte, specifica e coerente sul tema del lavoro, soprattutto sui problemi e le condizioni degli uomini che lavorano facendo riflettere su domande fondamentali:</span><br />
<span style="font-size: 10pt;">Quale è il senso ed il valore dell'attività umana? <br />A quale scopo tendono gli sforzi sia individuali che collettivi?<br />Come vanno usate le realtà che ci circondano? <br />L'opera umana può ridursi a solo strumento di accumulazione e guadagno?</span><span style="font-size: 10pt;">Ma la domanda antropologica fondamentale è : chi è l'uomo?</span><br />
<span style="font-size: 10pt;"><span style="font-size: 10pt;">La grande sfida che oggi ci provoca è la riscoperta della persona, dell'essere persona come specificità dell'umano. </span><span style="font-size: 10pt;">Per fare questo dobbiamo misurarci continuamente con la cultura contemporanea dove il termine persona viene spiegato solo con le categorie biologiche, sociologiche e psicologiche. Queste scienze sottolineano solo degli aspetti della persona, ma non arrivano a cogliere la sintesi che costituisce la persona come unità, l'essenza che individua in profondità l'essere umano. </span><span style="font-size: 10pt;">Il lavoro è un'attività propria dell'essere umano che determina la crescita dell'uomo e della società di cui fa parte. Il valore che ne deriva è da un lato l'autoaffermazione della propria persona e dall'altro il servizio all'edificazione della società. </span><span style="font-size: 10pt;">L'avvenimento di Gesù Cristo è l'unico principio adeguato per comprendere con l'intelligenza la totalità del reale e della storia e per un rapporto vero tra Dio e l'uomo. </span><span style="font-size: 10pt;">Il fondamento del lavoro è questa relazione fra Dio che si rivela attraverso Cristo e l'uomo che seguendo Cristo si relaziona con gli altri uomini in un rapporto d'amore. </span><span style="font-size: 10pt;">Nella Gaudium et Spes è ben descritto l'uomo come persona e dono: "L'uomo in terra è la sola creatura che Iddio abbia voluto per se stessa" e "non può ritrovarsi pienamente se non attraverso il dono sincero di sé". </span><span style="font-size: 10pt;">Nel cuore della vita divina, la relazione tra le tre Persone (Padre, Figlio, Spirito Santo) si rivela come luogo fondativo della qualità relazionale che costituisce l'uomo come persona. </span><br />
<span style="font-size: 10pt;"><span style="font-size: 10pt;">La persona è tale perchè possiede questa costitutiva disposizione alla comunione e al dono. Come nella Trinità la natura divina vive del relazionarsi, reciproco donarsi e riceversi delle tre Persone, così nella natura umana la persona si realizza solo in un'apertura agli altri che la predispone a dare e ricevere una vita di comunione. Questo mistero della vita trinitaria che ci è stato rivelato dall'incarnazione di Cristo, getta luce sul rapporto fra la libertà del singolo uomo e la libertà degli uomini come popolo.</span><br />
<span style="font-size: 10pt;">Le conseguenze a livello morale di tale concezione sono che ogni atto dell'uomo, anche il più nascosto ed insignificante, a causa di questa vocazione, ha una portata eterna. Viene così valorizzata la libertà dell'uomo che ha davanti a sè la possibilità di autotrascendimento nella piena realizzazione di tutto il suo essere umano.</span><br />
<span style="font-size: 10pt;">Nella scoperta della propria dipendenza originaria, l'uomo conosce la sua originalità come singolo, nel rapporto con l'infinito scopre la propria vocazione, dignità di se stesso, il valore della vita, la dignità ed il valore del lavoro.</span><br />
<span style="font-size: 10pt;">Allora la libertà si realizza come scoperta di appartenere ad un Altro, come legame alla propria origine, come risposta ad una vocazione.</span><br />
<em><span style="font-size: 14pt;">Principio di cooperazione all'opera della Creazione e della redenzione</span></em><br />
<br />
<span style="font-size: 10pt;">L'antropologia cristiana del lavoro ha alla base il principio che l'uomo attraverso l'attività lavorativa collabora alla creazione e alla redenzione di Dio.</span><br />
<span style="font-size: 10pt;">Questa è la finalità primaria dell'esistenza umana sulla terra.</span><br />
<span style="font-size: 10pt;">Il primo fondamento del valore del lavoro è l'uomo stesso, il suo soggetto. </span><br />
<span style="font-size: 10pt;">Ne deriva che l'etica del lavoro è : "Il lavoro è per l'uomo e non l'uomo per il lavoro" per cui i vari lavori possono essere misurati solo con il metro della dignità del soggetto stesso, l'uomo che lo compie.</span><br />
<em><span style="font-size: 14pt;">Principio di umanizzazione</span></em><br />
<br />
<span style="font-size: 10pt;">Il lavoro è il metro di misura della dignità della persona (Laborem Exercens n. 6)</span><br />
<span style="font-size: 10pt;">Solo la persona umana possiede la caratteristica della dignità, non esiste uomo senza dignità. Nella sequela di Cristo l'uomo contribuisce alla realizzazione della storia di salvezza non solo in un ordine spirituale e mistico, ma anche dell'agire politico.</span><br />
<em><span style="font-size: 14pt;">Principio di soggettività</span></em><br />
<span style="font-size: 10pt;">L'uomo è il soggetto del lavoro e quindi il lavoro non è qualcosa di esterno all'uomo ma è parte della sua personalità e della sua esistenza.</span><br />
<span style="font-size: 10pt;">Colui che compie attività lavorative è una persona con tutte le caratteristiche legate alla personalità: libertà, coscienza, responsabilità; chi compie il lavoro è un soggetto consapevole e libero, cioè un soggetto che decide di se stesso.</span><br />
<br />
<em><span style="font-size: 14pt;">Principio di responsabilità</span></em><br />
<br />
<span style="font-size: 10pt;">Essendo il lavoro un atto umano, quindi proveniente dalla volontà, implica la responsabilità della persona ed è legato alla sua percezione della libertà, della coscienza morale ed al senso di responsabilità che non sono innati, ma vanno appresi attraverso un'educazione.</span><br />
<span style="font-size: 10pt;">Raramente il lavoro viene analizzato sotto le numerose variabili legate alla responsabilità. Di solito concepiamo la responsabilità sul lavoro come mancato adempimento di un obbligo contrattuale o in funzione di un risultato economico.</span><br />
<span style="font-size: 10pt;">Essendo la responsabilità la più importante categoria dell'antropologia morale, soltanto un comportamento responsabile può essere considerato un comportamento morale.</span><br />
<span style="font-size: 10pt;">Vorrei sottolineare anche i <strong>significati di lavoro come fatica ed espiazione, ma anche come glorificazione di Dio con l'opera umana e preparazione di un regno di comunione con Lui.</strong></span><br />
<span style="font-size: 10pt;">Tutti gli uomini di tutti i tempi hanno sperimentato e sperimentano la fatica del lavoro, provata sia da chi lavora in campo materiale che spirituale, sia dal dipendente che dal lavoratore autonomo. E' una fatica fisica, psichica, esistenziale dovuta all'imperfezione, all'impotenza di fronte alle cose.</span><br />
<span style="font-size: 10pt;">In seguito al peccato originale il lavoro è segnato da un rapporto difficile con il denaro , con l'altro uomo, con il tempo. Tale fatica comporta un sacrificio difficilmente accettabile se non è inquadrato in una realtà esistenziale rivelata da Cristo, unico Salvatore.</span><br />
<span style="font-size: 10pt;">La fatica del lavoro non è una maledizione, è un'espiazione derivante dal proprio status. "Sopportando la fatica del lavoro in unione con Cristo Crocifisso per noi, l'uomo collabora in qualche modo con il figlio di Dio alla redenzione dell'umanità".</span><br />
<span style="font-size: 10pt;">Chi lavora con questo intento, svolge la propria attività in un quadro di glorificazione il cui significato è la liberazione da una condizione esclusivamente terrena.</span><br />
<em><span style="font-size: 14pt;">Lavoro come dono di Dio</span></em><br />
<br />
<span style="font-size: 10pt;">Nel Qoélet si sottolinea il tempo in funzione dell'attività umana: " Per ogni cosa c'è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il sole" .... "Ho concluso</span><br />
<span style="font-size: 10pt;">che non c'è nulla di meglio per essi, che godere e agire bene nella loro vita; ma che uno mangi, beva e goda del suo lavoro è un dono di Dio".</span></span></span>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/08014812106666966963noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2546569756320409972.post-68653349441107636332012-06-06T19:30:00.000+02:002014-11-22T22:56:23.060+01:00Antropologia della famiglia<span style="font-size: 10pt;">La connessione fra "questione antropologica" e<span> </span>"questione matrimoniale" è stata oggetto di una lunga serie di catechesi di Giovanni Paolo II<span> </span>per spiegarci </span><br />
<ul style="margin-top: 0cm;">
<li style="tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-size: 10pt;">La via fondativa : <strong><u>la natura della persona umana </u>fonda il matrimonio e la famiglia</strong></span></li>
<li style="tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-size: 10pt;">La via rivelativa: <strong>il matrimonio e la famiglia <u>svelano la verità della persona</u></strong></span></li>
</ul>
<span style="font-size: 10pt;">Nel Magistero di questo Papa, la famiglia è un tema centrale, presente in ogni ambito del suo insegnamento all'uomo di oggi<span> </span>perché il matrimonio e la famiglia stanno nel pensiero di Dio creatore fin dal principio. Dio infatti, creando la persona umana, l'ha chiamata all'esistenza "per amore", l'ha plasmata "a sua immagine e somiglianza", maschio e femmina l'ha creata, ed ha affidato alla coppia umana il compito di vivere e trasmettere l'amore ( ...e i due saranno una sola carne, Genesi 2,24 ) di generare la vita ("siate fecondi e moltiplicatevi" Genesi 1,28)</span><br />
<span style="font-size: 10pt;">Attraverso la lettura originaria dell'esperienza di Adamo, icona di ogni uomo, come è narrata nel nella Genesi, Giovanni Paolo II coglie <span> </span>i <span> </span>costitutivi della persona umana.</span><br />
<span style="font-size: 10pt;">Nel mondo, solo l'uomo può dire "io", con una solitudine originaria, creata dalla sua soggettività<span> </span>che comprende di essere essenzialmente altro dalle cose che lo circondano. Ma nello stesso tempo l'uomo <span> </span>sente il bisogno originario di comunicare con gli altri con la tensione alla comunione per cui il suo "io" si trova costituzionalmente legato all'altro. Questa connessione è l'essenza e la definizione dell'amore che indica la perfetta realizzazione del rapporto fra le persone.</span><br />
<span style="font-size: 10pt;">Giovanni Paolo II non si stancherà mai di ripetere che l'amore è "la realizzazione più completa delle possibilità dell'uomo". La persona è nella misura in cui ama per cui il mio bene è legato al bene dell'altro. Questa è la logica del dono che viene negata dall'individualismo dominante dove il rapporto è caratterizzato "dall'uso dell'altro".</span><br />
<span style="font-size: 10pt;">Il malessere di cui soffre oggi<span> </span>il matrimonio e la famiglia, secondo il Papa, dipende dal collasso della soggettività umana.</span><br />
<span style="font-size: 10pt;">La ragione oggi nega la possibilità di costituire un autentico vincolo coniugale.</span><br />
<span style="font-size: 10pt;">Ai<span> </span>termini come "dono di sé", "paternità/maternità", " amore" si danno significati diversi, spesso contrari per sfiducia nella<span> </span>capacità di conoscere queste realtà spirituali, spesso negando che questa realtà spirituale esista.<span> </span>La conseguenza è che anche nell'ordinamento giuridico "matrimonio" e "famiglia" sono parole che possono ricevere qualsiasi contenuto.</span><br />
<span style="font-size: 10pt;">Quale terapia propone Giovanni Paolo II? La riproposizione del Vangelo del matrimonio. </span><br />
<span style="font-size: 10pt;">Gesù Cristo sa che cosa c'è nel cuore dell'uomo.</span><br />
<span style="font-size: 10pt;">E' necessario educare i giovani introducendoli alla verità e alla bellezza di un incontro con Cristo che svela all'uomo e alla donna tutta la ricchezza della loro umanità.</span><br />
<span style="font-size: 10pt;">Le riflessioni che seguono sono prese dalle catechesi del Papa dedicate all'antropologia e alla "teologia del corpo" con un approccio originale alla sessualità umana partendo dalla "preistoria teologica" dell'uomo, il dramma del peccato che ne aveva offuscato la bellezza e la restaurazione operata dalla redenzione di Cristo.</span><br />
<br />
<strong><span style="font-size: medium;">A colloquio con Cristo sui fondamenti della famiglia</span></strong><br />
<br />
<span style="font-size: 10pt;">Nel Vangelo di<span> </span>San Matteo (19,3) e di San Marco (10) <span> </span>troviamo il colloquio di Gesù con i farisei che gli ponevano il quesito sulla indissolubilità del matrimonio. La domanda è :" E' lecito ad un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo?"</span><br />
<span style="font-size: 10pt;">Gesù per rispondere si richiama due volte al "principio" facendo chiaro riferimento alle parole della Genesi 1,27 e 2,24. Cristo non si limita solo alla citazione di Gn 1,27: il Creatore da principio li creò maschio e femmina e disse (Gn 2,24): "per questo<span> </span>l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una carne sola", ma Gesù, delle parole della Genesi sottolinea <span> </span>"che non sono più due, ma una carne sola. Quello che Dio ha congiunto l'uomo non separi".<span> </span>Quel " non lo separi" è determinate perché Cristo enuncia il principio di unità e indissolubilità del matrimonio come contenuto stesso della parola di Dio espressa nella più antica rivelazione.</span><br />
<strong><span style="font-size: medium;">Nel primo racconto della creazione l'oggettiva definizione dell'uomo</span></strong><br />
<br />
<span style="font-size: 10pt;">Gn 1,26 "Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò, maschio e femmina li creò. Dio li benedisse<span> </span>e disse loro: siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra; soggiogatela e dominate". In questo brano l'uomo è definito in modo più metafisico che fisico, nella sua dimensione dell'essere. L'entità del bene e del valore che troviamo nel ritmo di <span> </span>quasi tutti i giorni della creazione raggiunge il culmine dopo la creazione dell'uomo Gn.1, 31) "Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona."</span><br />
<strong><span style="font-size: medium;">Nel secondo racconto della creazione la definizione soggettiva dell'uomo</span></strong><br />
<span style="font-size: 10pt;">Gen 2 presenta la creazione dell'uomo specialmente nell'aspetto della sua soggettività. <br />E' la più antica descrizione e registrazione dell'autocomprensione dell'uomo, e insieme a Gn 3, è la prima testimonianza della coscienza umana. Le parole che direttamente descrivono l'unità e indissolubilità del matrimonio si trovano in Gn.2,18-23 [1].<span> </span>Subito dopo questi versetti inizia con Gn. 3<span> </span>il racconto della prima caduta collegato con l'albero della conoscenza del bene e del male.</span><br />
<span style="font-size: 10pt;">La situazione<span> </span>iniziale è <span> </span>dell'innocenza originaria dell'uomo che <span> </span>si trova fuori dalla conoscenza del bene e del male.</span><br />
<span style="font-size: 10pt;">La seconda situazione è quella in cui l'uomo, dopo aver trasgredito al<span> </span>comando del Creatore per suggerimento dello spirito maligno simboleggiato dal serpente, si trova dentro la conoscenza del bene e del male.</span><br />
<strong><span style="font-size: medium;">Legame tra innocenza originaria e redenzione operata da Cristo</span></strong><br />
<span style="font-size: 10pt;">Quando Gesù, nel rispondere al quesito dei farisei si richiama alle parole scritte nella Genesi, riferendosi al "principio" richiama<span> </span>allo stato di innocenza originaria dell'uomo che non ha perduto il suo valore, anche se l'uomo ha perduto l'innocenza.</span><br />
<span style="font-size: 10pt;">Lo stato "storico" di ogni uomo che nasce, affonda le sue radici nella propria preistoria</span><br />
<span style="font-size: 10pt;">"teologica" che è lo stato<span> </span>dell'innocenza originaria. Gia in Gn.3,15 è annunciata la vittoria su satana riportata da Gesù Cristo. La redenzione del corpo garantisce la continuità e l'unità con lo stato originario sebbene questa innocenza sia stata storicamente perduta.</span><br />
<strong><span style="font-size: medium;">La creazione come dono<span> </span>fondamentale e originario</span></strong><br />
<br />
<span style="font-size: 10pt;">In Gn.2,25 la frase "Ora tutti e due erano nudi, l'uomo e sua moglie ,ma non ne provavano vergogna"indica che la situazione originaria non conosce<span> </span>rottura o contrapposizione fra ciò che è spirituale e ciò che nell'uomo è determinato dal sesso: ciò che è maschile e femminile. L'originario significato della nudità corrisponde<span> </span>ad<span> </span>una pienezza di visione nella quale la comprensione del significato del corpo nasce dalla loro comunità-comunione sponsale. Quindi "in principio" l'uomo e la donna emergono con questa coscienza del significato del corpo maschile e femminile<span> </span>in una visione unitaria della bontà della creazione divina.</span><br />
<span style="font-size: 10pt;">La creazione, come azione di Dio, significa non solo chiamare dal <span> </span>nulla l'esistenza, ma è anche donazione, una donazione dove il dono sorge dal nulla. Di conseguenza ogni uomo che nasce porta in sé il segno del dono originario e fondamentale. L'uomo è colui che , in mezzo al mondo, ha ricevuto in dono<span> </span>la donna, <span> </span>e viceversa.</span><br />
<br />
<strong><span style="font-size: medium;">La rivelazione e la scoperta del significato sponsale del corpo</span></strong><br />
<br />
<span style="font-size: 10pt;">In Gn. 2,20 l'uomo si sente solo in quanto nessuno degli altri esseri viventi sulla terra gli offre le condizioni di base che rendano possibile una condizione di dono reciproco.</span><br />
<span style="font-size: 10pt;">L'uomo ha bisogno di esistere con qualcuno e ancora più profondamente di esistere <em>per qualcuno</em>.</span><br />
<span style="font-size: 10pt;">Comunione di persone significa esistere in una relazione di reciproco dono.</span><br />
<span style="font-size: 10pt;">Quando il primo uomo, alla vista della donna esclama: "E' carne della mia carne e osso delle mie ossa" ( Gn.2,23) afferma l'identità umana di entrambi, e sembra dire: ecco un corpo che esprime la persona, è il corpo umano nella sua verità originaria di mascolinità e femminilità che manifesta la reciprocità e la comunione delle persone. La mascolinità - femminilità, cioè il sesso, è il segno originario di una presa di coscienza da parte dell'uomo di una donazione creatrice.</span><br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 10pt;">Gn 2,24 parla della finalizzazione della mascolinità e femminilità dell'uomo nella vita dei coniugi-genitori. Unendosi fra loro così strettamente da diventare "una sola carne", sottopongono la loro umanità alla procreazione di cui parla Gn 1,28. L'uomo prende coscienza della finalità della mascolinità e della femminilità, cioè della propria sessualità. Nello stesso tempo la nudità originaria, reciproca e non gravata di vergogna, esprime che l'uomo è libero dalla costrizione del proprio corpo e del proprio sesso.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<strong><span style="font-size: medium;">L'uomo-persona diventa dono nella libertà dell'amore</span></strong></div>
<br />
<span style="font-size: 10pt;">Alla radice della nudità c'è il dono disinteressato di se stessi,<span> </span>nell'incontro originario l'uomo accoglie interiormente la donna "per se stessa" come è stata voluta dal Creatore, come è stata costituita ad<span> </span>immagine di Dio e la donna accoglie l'uomo "per se stesso" come è stato voluto dal Creatore, come è stato costituito ad immagine di Dio. In questo consiste la rivelazione sponsale del corpo. Il corpo umano, orientato interiormente dal dono sincero della persona, rivela non soltanto la mascolinità e la femminilità, ma anche un valore ed una bellezza tali da superare la semplice dimensione della sessualità.</span><br />
<span> </span><span> </span><span> </span><span> </span><br />
<br />
<br />
<em><span style="font-size: 10pt;">[1] Gn 2,18-23 :" Poi il Signore Dio disse" Non è bene che l'uomo sia solo:gli voglio fare un aiuto che gli sia simile" Allora il Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di bestie selvatiche e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all'uomo, per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l'uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere il suo nome.Così l'uomo impose nomi a tutto il bestiame, a tutti gli uccelli del cielo e a tutte le bestie selvatiche, ma l'uomo non trovò un aiuto che gli fosse simile. Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull'uomo, che si addormentò; gli tolse una costola e rinchiuse la carne al suo posto. Il Signore Dio plasmò con la costola, che aveva tolta all'uomo, una donna e la condusse all'uomo. Allora l'uomo disse: " Questa volta essa è carne della mia carne e osso delle mie ossa. La si chiamerà donna perché dall'uomo è stata tolta".Per questo l'uomo abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno ua sola carne. Ora tutti e due erano nudi, l'uomo e sua moglie, ma non ne provavano vergogna.</span></em>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/08014812106666966963noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2546569756320409972.post-50682240109097442652012-06-06T19:00:00.000+02:002014-11-22T22:54:03.179+01:00Famiglia soggetto e capitale sociale, palestra di democrazia<div style="margin-top: 0cm;">
<span style="color: black; font-size: 10pt;">La famiglia è la palestra per una vera democrazia e quindi riscoprire la sua centralità significa imboccare una strada buona per educare alla democrazia.<br />La democrazia per sua natura richiede assenso, fiducia, partecipazione, richiede di essere generata continuamente da un bene comune che può essere prodotto solo dalla famiglia e poi viene vissuto nella società e genera un ordine sociale giusto, <span> </span>pacifico.<br />La salute della famiglia e la salute della democrazia sono interdipendenti.<br />E questo lo possiamo constatare dalla crisi che stanno vivendo entrambe ma si potrebbe allargare la connessione della crisi che sta vivendo la famiglia con la crisi della politica, dell'economia, della finanza, dell'ambiente.<br />E' necessaria una visione organica dei rapporti tra famiglia, impresa, ambiente, comunità, economia, finanza , politica, perché questi elementi hanno bisogno di essere tenuti insieme e solo da Dottrina sociale della Chiesa ha una dimensione interdisciplinare sia nella teoria che nella prassi.<br />Siamo abituati a pensare che la società moderna sia nata da grandi rivoluzioni politiche, ma questa è una visione parziale, ideologica.<br />Sono state le associazioni della società civile che hanno costruito la sfera pubblica su cui è sorto lo Stato nazione.<br />Sono state le famiglie che hanno costruito il mercato. <br />Purtroppo le famiglie e le associazioni che hanno dato vita alla società moderna si sono fatte "fagocitare" dalle loro stesse creature : Stato e mercato.<br />Nel corso del processo storico durante il quale si è costruita la modernità, le famiglie, da soggetti attivi, sono diventate soggetti residuali , a supporto dello Stato per quanto riguarda i servizi che questo non riesce a dare, a supporto del mercato per quanto riguarda i consumi. <br />La naturale soggettività sociale della famiglia è stata soffocata da una cultura che la stimola al disfacimento relegandola ad una "relazione minimale" attraverso il primato dello Stato, oppure ad una "relazione stabile impossibile" attraverso il primato del mercato. <br />Il riconoscimento alla famiglia tende a ridursi sempre di più con l'assorbimento attraverso il welfare di un numero sempre maggiore di funzioni che le sono proprie , in primis l'educazione e l'assistenza.<br />Ci sono modelli di sviluppo che generano stili di vita incapaci di coesione sociale.<br />L'attuale modello di sviluppo ha instaurato uno stile di vita e un ordine sociale che ha indebolito, lacerato la famiglia.<br />E' il modello dello Stato assistenziale , imperniato su Stato, mercato, individuo.<br />Per un nuovo modello di sviluppo che sia sostenibile , è necessario concepire la crescita economica integrata dall'umanizzazione della persona.<br />Il luogo per eccelleza dove può avvenire l'umanizzazione della persona è la famiglia sana.<br />E' nella famiglia che il nuovo nato può apprendere l'amore gratuito, il dono di sè, prende coscienza che il suo bene è legato al bene dell'altro. (Nell'individualismo dominante il rapporto è caratterizzato dall'uso dell'altro)</span></div>
<div style="margin-top: 0cm;">
<strong><u><span style="color: black; font-size: 10pt;">Famiglia soggetto sociale</span></u></strong></div>
<div style="margin-top: 0cm;">
<span style="color: black; font-size: 10pt;">Se vogliamo invertire la rotta, è necessario mettere la società nelle condizioni di riacquistare la sua autonomia valorizzando e promuovendo prima di tutto la famiglia e l'associazionismo familiare attraverso i principi di sussidiarietà, solidarietà e partecipazione che troviamo ben espressi, nell'art. 3 della nostra Costituzione quando ci dice che possiamo parlare di sviluppo completo attraverso </span><span style="color: #3366ff; font-size: 10pt;">" l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del paese".</span></div>
<div style="margin-top: 0cm;">
<span style="color: black; font-size: 10pt;">Finora non è stato possibile applicare correttamente questi principi per 3 motivi:</span></div>
<div style="margin: 0cm 0cm 5pt 36pt;">
<span style="color: black; font-size: 10pt;">1) non ci può essere sovranità popolare senza l'autonomia della famiglia e della società che si articola nella famiglia. ( La famiglia nel nostro sistema ha una posizione privatistica e marginale)</span></div>
<div style="margin: 0cm 0cm 5pt 36pt;">
<span style="color: black; font-size: 10pt;">2) è necessario il primato del lavoro sul capitale e questo è possibile solo se la famiglia diventa comproprietaria dei mezzi di produzione ( il nostro modello ha il primato del capitale sul lavoro)</span></div>
<div style="margin: 0cm 0cm 5pt 36pt;">
<span style="color: black; font-size: 10pt;">3) è necessaria la compartecipazione dei lavoratori all'impresa affinchè il lavoro imperniato sulla struttura della famiglia abbia motivazioni, obiettivi e finalità diverse dal lavoro staccato dal tessuto sociale. </span></div>
<div style="margin-top: 0cm;">
<strong><u><span style="color: black; font-size: 10pt;">Famiglia capitale sociale</span></u></strong></div>
<div style="margin-top: 0cm;">
<span style="color: black; font-size: 10pt;">Che la persona abbia bisogno di vivere con qualcuno e per qualcuno, lo dimostrano anche gli studi sociali ed economici più recenti, dove si rileva che il benessere è derivato in misura determinante da quella rete di relazioni extraeconomiche ed extra politiche in cui le persone mostrano e praticano la fiducia reciproca e seguono norme di cooperazione, solidarietà, reciprocità. </span></div>
<div style="margin-top: 0cm;">
<u><span style="color: black; font-size: 10pt;">Queste relazioni interpersonali che generano un arricchimento umano reciproco sono il capitale sociale, cioè quel tessuto che rende possibile la buona convivenza e che costituisce il substrato sul quale può attecchire un processo politico ed economico etico</span></u><span style="color: black; font-size: 10pt;">.</span></div>
<div style="margin-top: 0cm;">
<strong><u><span style="color: black; font-size: 10pt;">Qualità e responsabilità della famiglia per essere ciò che è nella sua natura </span></u></strong></div>
<div style="margin-top: 0cm;">
<span style="color: black; font-size: 10pt;">Vediamo brevemente quali sono le qualità della famiglia che generano capitale sociale:</span></div>
<div style="margin: 0cm 0cm 5pt 18pt; text-indent: -18pt;">
<span style="color: black; font-family: Symbol; font-size: 10pt;"><span>•·<span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";"> </span></span></span><span style="color: black; font-size: 10pt;">Prima qualità : La famiglia è il luogo dove si sperimenta in modo unico le diversità radicali dell'umano : la differenza sessuale e la differenza fra generazioni. All'origine stessa della famiglia c'è la diversità fra maschile e femminile. L'altra diversità radicale è quella fra generazioni che crea una scala gerarchica per età: nonni, genitori e figli che stanno su un piano diverso. La famiglia è lo strumento naturale e culturale più efficace per poter conciliare queste differenze radicali perché sa costruire un legame tra queste persone. Se pensiamo al problema dell'accoglienza della diversità che oggi con la globalizzazzione è molto sentito, capiamo che solo con il percorso educativo e di riconoscimento delle diversità dentro alla famiglia è possibile avere cittadini capaci di accogliere le diversità sia come multiculturalità, o disabili, o emarginati.</span></div>
<div style="margin: 0cm 0cm 5pt 18pt; text-indent: -18pt;">
<span style="color: black; font-family: Symbol; font-size: 10pt;"><span>•·<span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";"> </span></span></span><span style="color: black; font-size: 10pt;">Seconda qualità :La famiglia non è solo un fatto privato, ma con il matrimonio gli sposi si prendono un impegno pubblico e vanno a formare una nuova realtà con una pubblica assunzione di responsabilità soprattutto in ordine alla generazione e all'educazione dei figli.</span></div>
<div style="margin: 0cm 0cm 5pt 18pt; text-indent: -18pt;">
<span style="color: black; font-family: Symbol; font-size: 10pt;"><span>•·<span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";"> </span></span></span><span style="color: black; font-size: 10pt;">Terza qualità : la famiglia vive di legami buoni. Già all'origine del patto coniugale c'è la volontà di unirsi, di donarsi reciprocamente nel desiderio di condivisione.</span></div>
<div style="margin: 0cm 0cm 5pt 18pt; text-indent: -18pt;">
<span style="color: black; font-family: Symbol; font-size: 10pt;"><span>•·<span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";"> </span></span></span><span style="color: black; font-size: 10pt;">Quarta qualità :La famiglia è l'ambito educativo primario. </span></div>
<div style="margin-top: 0cm;">
<span style="color: black; font-size: 10pt;">L'atto educativo è il più grande atto perchè rende l'uomo capace di essere persona.<br />L'educazione è introdurre la persona umana nella realtà, darle strumenti per leggere la realtà, proporle un progetto di vita che risponda all'unico vero bisogno dell'uomo: quello di vivere una vita che abbia un senso. <br />Nella famiglia è evidente che non ci facciamo da noi, tutti sono dipendenti uno dall'altro e ogni identità personale viene costruita e ricostruita attraverso la storia familiare. La famiglia dunque riequilibra il rischio dell'educazione come soggettività, cioè quello di creare un individuo che rimane l'unico metro di giudizio della realtà e che vede solo se stesso.<br /><u>Ma le famiglie devono prendere consapevolezza di essere generatrici di capitale sociale, del proprio ruolo sociale, della propria responsabilità pubblica, <strong>della propria soggettività</strong> <strong>autonoma</strong> di fronte all'agire del sistema politico,amministrativo ed economico.</u>Occorre una maggiore consapevolezza e una maggior pratica dell'agire sociale della famiglia perchè non basta ripetere "ripartiamo dalla famiglia"o "mettiamo la famiglia al centro "come uno slogan teorico.<br />La famiglia si deve assumere delle responsabilità perchè solo a partire da una presenza reale di " fatti sociali" prodotti direttamente dalla famiglie, sarà possibile esigere dalla politica e dall'economia una reale " cittadinanza sociale della famiglia".<br />La cittadinanza sociale della famiglia presuppone l'assunzione di una serie di responsabilità che la famiglia stessa sceglie di assumersi e che sintetizzo in questi 4 punti.</span></div>
<div style="margin: 0cm 0cm 5pt 18pt; text-indent: -18pt;">
<span style="color: black; font-family: Symbol; font-size: 10pt;"><span>•·<span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";"> </span></span></span><span style="color: black; font-size: 10pt;">quella di crescere ed educare delle persone responsabili, costruttrici di bene. La famiglia non può essere espropriata da tale compito,ma sostenuta dal contesto sociale e politico, e sostituita solo in caso di incapacità;</span></div>
<div style="margin: 0cm 0cm 5pt 18pt; text-indent: -18pt;">
<span style="color: black; font-family: Symbol; font-size: 10pt;"><span>•·<span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";"> </span></span></span><span style="color: black; font-size: 10pt;">quello di costruire legami buoni fra i suoi membri;</span></div>
<div style="margin: 0cm 0cm 5pt 18pt; text-indent: -18pt;">
<span style="color: black; font-family: Symbol; font-size: 10pt;"><span>•·<span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";"> </span></span></span><span style="color: black; font-size: 10pt;">avere capacità di aprire queste buone relazioni interne oltre i confini familiari: al vicinato, a chi è nel bisogno;</span></div>
<div style="margin: 0cm 0cm 5pt 18pt; text-indent: -18pt;">
<span style="color: black; font-family: Symbol; font-size: 10pt;"><span>•·<span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";"> </span></span></span><span style="color: black; font-size: 10pt;">essere capaci di associazionismo familiare per attivare azioni che sono rivolte alle famiglie coinvolte ed eventualmente ad altre famiglie che presentano esigenze sociali simili. </span></div>
<div style="margin-top: 0cm;">
<span style="color: black; font-size: 10pt;">Le associazioni familiari non sono organizzazioni di volontariato che aiutano altri per altruismo o benevolenza.</span></div>
<div style="margin-top: 0cm;">
<span style="color: black; font-size: 10pt;">Sono fatte da soggetti che vogliono operare su di sé sia direttamente sia indirettamente attraverso altre famiglie con cui condividono lo stesso obiettivo. Bisogna saper vedere le associazioni familiari come parte di quella società civile che non si identifica più con il mercato o con l'opinione pubblica dominante, ma con quelle reti organizzate di solidarietà primaria e secondaria che esprimono una nuova soggettività della società.</span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/08014812106666966963noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2546569756320409972.post-5952092296010432642012-04-10T17:50:00.000+02:002014-11-22T22:51:48.857+01:00IL LEGAME FRA SPIRITUALITA' E LAVORO. Sue ricadute sul benessere sociale.<span style="color: black;">Nel dibattito pubblico e privato di questi mesi sulla crisi di lavoro, disoccupazione giovanile, tipologie di lavoro, articolo 18, mobilità, pensioni, manca una riflessione di fondo su: <strong>che cosa è il lavoro, qual'è la sua motivazione?</strong></span><br />
<span style="color: black;">Queste riflessioni sono indispensabili perchè ritrovi dignità e valorizzazione l'uomo soggetto e artefice del lavoro.</span><br />
<span style="color: black;">Il denaro è diventato il perchè e la motivazione principale o unica dell'impegno al lavoro e chi paga il lavoratore non compra solo le sue prestazioni, ma anche le sue motivazioni e quindi la libertà della persona.</span><br />
<span style="color: black;">L'etica del "lavoro ben fatto" come coincidenza fra vocazione e senso umano del lavoro, come dignità della professione stessa, sta scomparendo e la crisi che stiamo vivendo ci costringe a riscoprire il valore dell'esperienza spirituale dell'uomo che lavora.</span><br />
<span style="color: black;">Per rilanciare veramente l'occupazione occorre liberare le energie spirituali che in questi decenni sono state soffocate dalla burocrazia, dall'eccessiva occupazione nel settore pubblico, che ha prodotto beni e servizi inadeguati o inutili per l'incapacità anche temporale di adeguarsi rispetto ai bisogni della gente. Solo chi è vicino ai problemi ha gli elementi necessari per fare scelte giuste come impresa ed in economia.</span><br />
<span style="color: black;">Ogni epoca ha una differente situazione del mondo del lavoro che necessita di essere ripensato nel proprio contesto locale socio economico.</span><br />
<span style="color: black;">I nuovi lavori dovrebbero nascere dal basso, dai cittadini e dalla società civile, dall'intreccio fra cultura e conoscenza tacita e specifica accumulata nelle scelte quotidiane, <span> </span>che è l'unica conoscenza utile ed indispensabile per fare scelte produttive giuste.</span><br />
<span style="color: black;">Il termine "spirituale" <span> </span>nell'uso corrente viene interpretato come distacco dal mondo, mentre è proprio di chi è inserito nel mondo: l'arte, la scienza, la civiltà appartengono alla sfera spirituale.</span><br />
<span style="color: black;">Questo distacco si è prodotto gradualmente nel corso della modernità in cui sono avvenute le principali biforcazioni fra "senso" del lavoro e vita dell'uomo.</span><br />
<span style="color: black;">Il processo di industrializzazione come culmine della modernità sul versante economico produttivo ha contribuito ad approfondire il solco fra "senso " del lavoro ed "utilità del lavoro", di ciò che viene prodotto. Inoltre la diffusa frattura fra fede e cultura ha fatto emergere prevalentemente gli aspetti oggettivi del lavoro, ciò che l'uomo realizza con il suo fare, separandolo dal suo protagonista come persona in relazione (aspetto soggettivo).</span><br />
<span style="color: black;">Come conseguenza il lavoro è stato considerato alla stregua di un ingrediente del processo produttivo di cui si valutano i costi (da rendere minimi) e l'utilità (da massimizzare). Oggi quello che più manca nel discorso sul lavoro è la sottolineatura delle sue dimensioni spirituali che sono il motivo per cui il lavoratore è felice del suo oggetto, non solo per quanto viene pagato e gli consente di vivere, ma soprattutto perchè vi trova la soddisfazione di aver escogitato e creato qualche cosa di suo, che lo esprime e lo avvicina al Creatore. Alla base della spiritualità vi è la credenza nella divinità e la spiritualità cristiana è di natura soprannaturale . Un testo fondamentale per quanto riguarda il lavoro è il primo capitolo della Genesi, (che Giovanni Paolo II nella LE n. 25 chiama "Il primo Vangelo del lavoro") dove il lavoro si identifica completamente conl' amore: quello di Dio che crea dal nulla. In questo modo viene creato anche l'uomo a cui Dio affida il perfezionamento della sua opera dotandolo a sua immagine di sostanza spirituale. Gesù Cristo con le sue parole, le parabole e la vita di un lavoratore ha veramente proclamato " Il Vangelo del lavoro" le cui linee essenziali possono essere fornite da:</span><br />
<div style="margin-left: 54pt; text-indent: -18pt;">
<span style="color: black; font-family: Symbol;"><span>•·<span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";"> </span></span></span><strong><span style="color: black;">Lavoro come partecipazione all'opera del Creatore</span></strong></div>
<div style="margin-left: 54pt; text-indent: -18pt;">
<span style="color: black; font-family: Symbol;"><span>•·<span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";"> </span></span></span><span style="color: black; font-size: 7pt;"><span> </span></span><strong><span style="color: black;">Lavoro come unione reale con Gesù Cristo vivente,</span></strong><span style="color: black;"> l'uomo del lavoro che insegna come ci si deve accostare alle cose di questo mondo e farne uso; ci insegna il primato dei valori spirituali su quelli di ordine economico.</span></div>
<div style="margin-left: 54pt; text-indent: -18pt;">
<span style="color: black; font-family: Symbol;"><span>•·<span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";"> </span></span></span><span style="color: black; font-size: 7pt;"><span> </span></span><strong><span style="color: black;">Lavoro umano alla luce della croce e della risurrezione di Gesù Cristo </span></strong><span style="color: black;">che ci ha tracciato la strada per ricostituire con il suo aiuto il nostro ordine interiore e di conseguenza riportare l'ordine nella società e nel creato.</span></div>
<span style="color: black;">Per poter calare nelle realtà temporali questo annuncio di salvezza attraverso il nostro lavoro è necessario invocare l'aiuto dello Spirito Santo. Benedetto XVI ci ricorda che: "Quello che è l'aria per la vita biologica, <span> </span>lo è lo Spirito Santo per la vita spirituale" che necessita di vita sacramentale. Se si perde la consapevolezza che l'impegno solidale fra uomini ha origine nell'Eucarestia, se si dimentica che la riconciliazione non può essere frutto solo d'impegno umano (sempre debole), ma è opera della Grazia nel sacramento della riconciliazione, se non si educa a vivere continuità fra assemblea liturgica e vita quotidiana non ci si può lamentare dei danni della secolarizzazione.</span><br />
<span style="color: black;">La nostra esperienza ci fa capire che il lavoro, in generale , non si limita ad essere un mezzo di esistenza "corporale", <span> </span>ma sviluppa la persona e modifica il mondo. Questo, tra i viventi , è possibile solo all'uomo in quanto sostanza materiale e spirituale dunque intelligente e libera, dotata di volontà e di autodominio, <span> </span>capace di proiettarsi fuori di sè verso l'infinito e poi verso gli esseri creati e di volere il loro bene anche con sacrificio. Tutti gli altri esseri creati sono chiusi in se stessi nella ricerca della propria soddisfazione. Ogni considerazione sul valore del lavoro non puo che cominciare dall'uomo e dalla sua dignità in quanto immagine e somiglianza del Creatore e quindi sostanza anche spirituale. </span><br />
<span style="color: black;">Se non si concepisce l'uomo anche come spirito non si può comprendere la dignità del lavoro nelle sue espressioni più modeste e non si riesce a considerare il suo valore come superiore ai beni materiali. Da qui nasce la necessità di organizzare il lavoro in virtù delle necessità materiali e spirituali della persona e della sua famiglia. Nell'enciclica LE, Giovanni Paolo II fa emergere il senso umano, familiare e sociale del lavoro in 3 cerchi di valori:</span><br />
<div style="margin-left: 57pt; text-indent: -18pt;">
<span style="color: black; font-family: Symbol;"><span>•·<span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";"> </span></span></span><strong><span style="color: black;">Dimensione personale del lavoro umano e la sua dignità .</span></strong><span style="color: black;"> " Il lavoro è un bene dell'uomo, è un bene della sua umanità, perchè mediante il lavoro l'uomo non solo trasforma la natura adattandola alle proprie necessità, ma anche realizza se stesso come uomo, anzi, in un certo senso diventa più uomo" (LE 9) </span></div>
<div style="margin-left: 57pt; text-indent: -18pt;">
<span style="color: black; font-family: Symbol;"><span>•·<span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";"> </span></span></span><strong><span style="color: black;">Famiglia come termine di riferimento per un ordine etico del lavoro umano.</span></strong><span style="color: black;"> "Il lavoro è il fondamento su cui si forma la vita familiare, la quale è un diritto naturale ed una vocazione dell'uomo."...."Lavoro e laboriosità condizionano anche tutto il processo di educazione nella famiglia, proprio per la ragione che ognuno"diventa uomo", fra l'altro, mediante il lavoro, e quel diventare uomo esprime appunto lo scopo principale di tutto il processo educativo"...."La famiglia è al tempo stesso una comunità resa possibile dal lavoro e la prima interna scuola di lavoro per ogni uomo" (LE 10<strong>) </strong></span></div>
<div style="margin-left: 57pt; text-indent: -18pt;">
<span style="color: black; font-family: Symbol;"><span>•·<span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";"> </span></span></span><span style="color: black; font-size: 7pt;"><span> </span></span><strong><span style="color: black;">Lavoro e società.</span></strong><span style="color: black;"> " Nella prospettiva di uomo soggetto del lavoro , emerge quella grande società alla quale l'uomo appartiene in base a particolari legami culturali e storici"..."Tale società è anche una grande incarnazione storica e sociale del lavoro di tutte le generazioni. Tutto questo fa si che l'uomo unisca la sua più profonda identità umana con l'appartenenza alla nazione ed intenda il suo lavoro anche come incremento al bene comune, elaborato insieme ai suoi compatrioti, rendendosi così conto che per questa via il lavoro serve a moltiplicare il patrimonio di tutta la famiglia umana, di tutti gli uomini viventi nel mondo."(LE 10)</span></div>
<span style="color: black;">Oggi la principale risorsa dell'economia è quella umana nella sua capacità di conoscenza e di relazione produttiva ( dimensione spirituale).</span><br />
<span style="color: black;">Questa trasformazione comporta grandi cambiamenti sul contenuto e sulla forma delle prestazioni lavorative ed anche sui pilastri di protezione sociale.</span><br />
<span style="color: black;">Perchè il lavoro serva al vero bene dell'uomo e dell'umanità, occorre che sia pervaso da una cultura rinnovata dal Vangelo di Gesù Cristo:</span><br />
<div style="margin-left: 36pt; text-indent: -18pt;">
<span style="color: black; font-family: Symbol;"><span>•·<span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";"> </span></span></span><strong><span style="color: black;">il lavoro è per l'uomo e non l'uomo per il lavoro</span></strong></div>
<div style="margin-left: 36pt; text-indent: -18pt;">
<span style="color: black; font-family: Symbol;"><span>•·<span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";"> </span></span></span><span style="color: black; font-size: 7pt;"><span> </span></span><strong><span style="color: black;">l'uomo è per Dio : non di solo pane vive l'uomo</span></strong></div>
<div style="margin-left: 36pt; text-indent: -18pt;">
<span style="color: black; font-family: Symbol;"><span>•·<span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";"> </span></span></span><strong><span style="color: black;">il lavoro ha il primato sul capitale</span></strong></div>
<div style="margin-left: 36pt; text-indent: -18pt;">
<span style="color: black; font-family: Symbol;"><span>•·<span style="font-size-adjust: none; font-stretch: normal; font: 7pt/normal "Times New Roman";"> </span></span></span><strong><span style="color: black;">il lavoro è un bene per l'uomo</span></strong></div>
<span style="color: black;">Nella "Caritas in Veritate" ( CV) al n.1, Benedetto XVI scrive:" La carità ( amore ) nella verità, di cui Gesù Cristo si è fatto testimone con la sua vita terrena e , soprattutto con la sua morte e resurrezione, è la principale forza propulsiva per il vero sviluppo di ogni persona e dell'umanità intera". Nella "Spe Salvi" al n. 15 scrive :"Nessuna positiva ristrutturazione del mondo può riuscire là dove le anime inselvatichiscono".</span><br />
<span style="color: black;">Al n. 76 della CV scrive:" Uno degli aspetti del moderno spirito tecnicistico è riscontrabile nella propensione a considerare i problemi ed i moti legati alla vita interiore soltanto da un punto di vista psicologico, fino al riduzionismo neurologico. L'interiorità dell'uomo viene così svuotata e la consapevolezza della consistenza ontologica dell'anima umana, con le profondità che i santi hanno saputo scandagliare, progressivamente si perde. Il problema dello sviluppo è strettamente collegato anche alla nostra concezione dell'anima dell'uomo, dal momento che il nostro " io" viene spesso ridotto alla psiche e la salute dell'anima è confusa con il benessere emotivo. Queste riduzioni hanno alla loro base una profonda incomprensione della vita spirituale e portano a disconoscere che lo sviluppo dei popoli, invece, dipende anche dalla soluzione di problemi di carattere spirituale."..."Lontano da Dio l'uomo è inquieto e malato. L'alienazione sociale e psicologica e le tante nevrosi che caratterizzano le società opulente rimandano anche a cause di ordine spirituale"....."Le nuove forme di schiavitù della droga e la disperazione in cui cadono tante persone trovano una spiegazione non solo sociologica e psicologica, ma essenzialmente spirituale. Il vuoto in cui l'anima si sente abbandonata, pur in presenza di tante terapie per il corpo e per la psiche, produce sofferenza. Non ci sono sviluppo plenario e bene comune universale senza il bene spirituale e morale delle persone, considerate nella loro interezza di anima e di corpo."</span><br />
<span style="color: black;">Al n. 77 CV :" L'assolutismo della tecnica tende a produrre l'incapacità di percepire ciò che non si spiega con la semplice materia. Eppure tutti gli uomini sperimentano i tanti aspetti immateriali e spirituali della loro vita. Conoscere non è solo un atto materiale, perchè il conosciuto nasconde sempre qualcosa che va al là del dato empirico. Ogni nostra conoscenza, anche la più semplice, è sempre un piccolo prodigio, perchè non si spiega mai completamente con gli strumenti materiali che adoperiamo. In ogni verità c'è più di quanto noi stessi ci saremmo aspettati, nell'amore che riceviamo c'è sempre qualcosa che ci sorprende."</span>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/08014812106666966963noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2546569756320409972.post-44682136289015726362012-03-10T11:46:00.000+01:002014-11-22T22:48:43.002+01:00La responabilità sociale dell'impresa<div align="left">
La storia della RSI è recente e si è soliti farla iniziare dal contributo dato da Bowen nel 1953 che contiene una prima definizione di RSI. Solo con il fenomeno della globalizzazione, a partire dalla fine degli anni settanta, è scoppiata la problematica della RSI. Nonostante numerosi studi e dibattiti degli ultimi 30 anni non esiste ad oggi una definizione largamente condivisa della RSI e siamo ancora in uno stato privato di definizioni. L'idea dominante è che l'azione economica è neutrale in quanto le relazioni sociali che transitano per il mercato non avrebbero alcun bisogno di essere assoggettate ad un giudizio etico. L'ancoraggio etico della RSI trova non poche difficoltà ad essere accolto anche perchè la globalizzazione aumenta la distanza fra azione e conseguenze ultime dell'azione e le imprese tendono a prestare poca attenzione a ciò che non è rilevabile quantitativamente a breve termine. Il rapido mutamento tecnologico che connota la terza rivoluzione industriale tende a ridurre la capacità di valutare i rischi e gli esiti. Bisogna convenire con Bauman che "oggi l'organizzaione nel suo complesso è uno strumento per la cancellazione della responsabilità". I giudizi critici della RSI sostengono che questa possa servire da paravento per consentire ad imprese senza scrupoli morali di eliminare o ridurre la forza competitiva dei rivali. Un'altra critica denuncia la possibilità che i comportamenti socialmente responsabili possano occultare la logica del puro business ( per l'impresa conta solo il risultato economico misurato come profitto). Non possiamo considerare socialmente responsabile l'impresa che mentre produce ricchezza non difende i diritti umani, non rispetta l'integrità morale delle persone e poi diventa compassionevole solo nel momento della distribuzione della ricchezza prodotta. E' la logica della pura filantropia. La critica di fondo alla RSI è contenuta nell'affermazione di Friedmann: "poche tendenze possono minacciare le fondamenta stesse della nostra libera società come l'accettazione da parte dei responsabili dell'impresa di una responsabilità sociale che sia altro che fare tanti più soldi possibili per i loro azionisti". I critici della RSI sono invece d'accordo sul punto che il profitto da parte dell'impresa deve avvenire nel rispetto delle norme legali vigenti. Sappiamo bene che i processi di legiferazione non seguono mai in tempi rapidi l'evoluzione delle vicende economiche in una dinamica sociale accelerata come quella attuale e poi che cosa garantisce che quello che viene fissato dalla legge venga effettivamente adempiuto? Sul tema della RSI si stanno diffondendo diversi documenti che vengono redatti al fine di garantire all'impresa una "buona reputazione": bilancio sociale, codice etico, certificazione etica, bilancio di sostenibilità, da non confondersi con la certificazione di qualità. [1] Il fondamento della " buona reputazione "è debole perché l'orizzonte etico del contrattualismo nel quale viviamo è quello dell'individualismo, in cui, se c'è la possibilità di trasgredire la norma senza intaccare la propria reputazione, questo viene fatto. Dobbiamo convenire che l'esecutorietà di una norma dipende prima di tutto dalla costituzione morale della persona cioè dalla sua motivazione interna prima che da sistemi esterni. <strong>Quale ancoraggio etico è in grado di offrire un sostegno più solido alla RSI? E' l'etica delle virtù. </strong>Per fare solo un esempio, se consideriamo il rapporto fra l'impresa ed il dipendente, questo rapporto può assumere le forme "dello scambio sociale" oppure dello "scambio di mercato". Nel primo caso sono determinanti l'onestà, la lealtà, il senso del dovere, l'attaccamento alla missione, la responsabilità: tutti elementi che non sono misurabili. Nel secondo caso tutto passa attraverso schemi di incentivi ai soli fini della produttività. Il lavoratore accetterà di entrare in uno "scambio sociale" solamente se l'imprenditore si comporta da soggetto morale che mette in pratica il principio di reciprocità. Il principio di reciprocità ha fondamento nella categoria della fratellanza degli uomini che è stata introdotta da Gesù Cristo. La fratellanza universale non è un sentimento che si esaurisce nella dimensione affettiva, ma è un vincolo ontologico dell'umanità. E' Dio che sta a fondamento della dignità dell'uomo davanti agli altri uomini e della loro radicale uguaglianza e fraternità a qualsiasi razza, sesso,cultura,classe appartengano. Il lavoro, in qualsiasi luogo si svolga: famiglia, azienda, scuola, ente pubblico, rappresenta una dimensione fondamentale dell'esistenza umana non solo come partecipazione all'opera della creazione, ma anche della redenzione. Chi svolge il suo lavoro nello stile insegnato da Gesù Cristo, coopera con lui nella sua opera redentrice. E' necessario prendere coscienza che il termine lavoro indica il duplice carattere dell'attività umana: "positivo" se l'uomo lavora per l'unità del creato valorizzando se stesso nell'ordine stabilito da Dio; "negativo" se lavora per affermare se stesso sfruttando ed utilizzando gli altri per suo beneficio personale. Questo duplice volto è uno dei criteri fondamentali per la valutazione di un sistema economico come ha ben espresso Giovanni Paolo II nella Laborem Exercens: " Il lavoro umano è una chiave e probabilmente la chiave essenziale di tutta la questione sociale, se cerchiamo di vederla veramente dal punto di vista del bene dell'uomo". Nello svolgimento della sua attività economica mediante la produzione di beni e servizi, l'impresa svolge di conseguenza una funzione sociale creando opportunità d'incontro, di collaborazione, di valorizzazione delle capacità delle persone coinvolte. Pertanto nell'impresa la dimensione economica è condizione per il raggiungimento di obiettivi non solo economici, ma anche sociali e morali da conseguire congiuntamente a tutti quelli che vi collaborano. In particolare, in questo momento di emergenza educativa, è necessario che l'impresa prenda coscienza del ruolo fondamentale della famiglia nell'educazione dei giovani ed indirizzi la sua responsabilità sociale in particolare verso la famiglia e l'armonizzazione dei tempi famiglia-lavoro. L'etica delle virtù ci consente di realizzare il bene mediante le opere e la vita virtuosa è la vita migliore non solo per gli altri ma anche per se stessi. Ecco perché è importante la diffusione più larga possibile delle virtù civiche attraverso l'educazione e le opere e l'impresa è uno degli attori principali.</div>
<strong>[1]</strong> <strong>Bilancio sociale</strong> Tra gli strumenti di responsabilità sociale il Bilancio Sociale rappresenta l'esito di un processo e non undocumento fine a se stesso: "Il bilancio sociale è l'esito di un processo con cui l'amministrazione rende conto delle scelte, delleattività, dei risultati e dell'impiego di risorse in un dato periodo, in modo da consentire ai cittadini e ai diversi interlocutori diconoscere e formulare un proprio giudizio su come l'amministrazione interpreta e realizza la sua missione istituzionale e il suomandato".<br /><br /><strong>Codice etico</strong> Il Codice Etico è l'altra faccia del Bilancio Sociale. Infatti dalla missione aziendale si possono diramare due attivitàconcomitanti, una più generale rivolta al controllo delle politiche d'impresa (il Bilancio Sociale), l'altra ai comportamenti individuali (il Codice Etico). E' un mezzo efficace a disposizione delle imprese per prevenire comportamenti irresponsabili o illeciti da parte di chi opera in nome e per conto dell'azienda, perché introduce una definizione chiara ed esplicita delle responsabilità etiche e sociali dei propri dirigenti, quadri, dipendenti e spesso anche fornitori verso i diversi gruppi di stakeholder.<br />
<br />
<strong>Certificazione etica</strong> L'impegno etico e sociale di un'impresa oltre ad essere testimoniato dal proprio Codice etico e/o Bilancio sociale, può anche essere certificato. Questo nuovo standard internazionale di certificazione che riguarda:il rispetto dei diritti umani, il rispetto dei diritti dei lavoratori, la tutela contro lo sfruttamento dei minori, le garanzie di sicurezza esalubrità sul posto di lavoro è denominato <strong>SA 8000</strong>. Questa norma non nasce nello stesso modo in cui si sono sviluppate le certificazioni tecniche (es. ISO 9000), cioè da parametri stabiliti da comitati di esperti nazionali di un settore specialistico che formalizzano tali scelte in norme da far condividere a livello nazionale ed internazionale percorrendo un lungo ciclo che si allarga dall'Europa (EN) fino al mondo (ISO). SA 8000 nasce dal CEPAA (Council of Economical Priorities Accreditation Agency, www.cepaa.org ), emanazione del CEP (Council of Economic priorities), istituto statunitense fondato nel 1969 per fornire agli investitori ed ai consumatori, strumenti informativi per analizzare le performance sociali delle aziende. Il CEPAA ha per missione lo scopo di rendere le organizzazioni in grado di essere socialmente responsabili, riunendo i principali stakeholder per sviluppare standard volontari basati sul consenso, accreditando organizzazioni qualificate per verificare la conformità, promuovendo la conoscenza e comprensione dello standard e incoraggiandone l'attuazione a livello mondiale. L'organismo riunisce 21 membri, in rappresentanza delle organizzazioni sindacali, delle organizzazioni non governative, di associazioni che tutelano i diritti umani e dell'infanzia, di imprese che investono in modo socialmente responsabile, dei società di certificazione. Lo standard e le relative procedure di accreditamento e certificazione nascono in un ottica globale e transnazionale, pur recependo le peculiarità normative locali.<br />
<strong>Bilancio di sostenibilità</strong> Si tratta di un documento che riporta in maniera completa e trasparente i risultati raggiunti, le performance economiche ottenute, i dati riguardanti le risorse umane, i progetti sviluppati a supporto dei clienti, l'attenzione al miglioramento dell'impatto ambientale, le iniziative rivolte alla collettività e la strategia per gli anni a venire.<br />
<strong>Certificazione di qualità</strong> Certificare la qualità vuol dire essenzialmente documentare ogni fase del processo aziendale, dallaproduzione alla gestione dei materiali, dal controllo della produzione alla gestione dei documenti. L'obiettivo è quello di controllare tutte le fasi del processo che genera il prodotto o il servizio e non, come a volte erroneamente si ritiene, il controllo di qualità el prodotto o del servizio. Dopo la certificazione, l'Azienda è sottoposta a visite di sorveglianza, che vengono generalmente effettuate con frequenza annuale, con procedure analoghe a quelle di valutazione, ma con verifiche circoscritte ad alcune aree o attività aziendali. La certificazione, di sistema o di prodotto, mettendo in trasparenza l'azienda, ne rende credibile la qualità dichiarata senza aggiungere nulla a quest'ultima e al modo in cui è conseguita. Le motivazioni possono essere di vario tipo; tutte sono legate al comune denominatore costituito dalla ricerca della competitività. Tuttavia la motivazione che si riscontra più spesso soprattutto nelle piccole imprese, è costituita non tanto da una convinzione interna quanto ad una specifica richiesta da parte del committente.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/08014812106666966963noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2546569756320409972.post-27575666361840738032012-01-27T11:30:00.000+01:002014-11-22T22:45:01.412+01:00I canali magici per un'alleanza intergenerazionaleLa rivoluzione digitale ha modificato profondamente non solo il modo di comunicare, ma l'idea stessa di comunicazione che nel senso comune è vista come una " trasmissione d'informazione" mentre il suo significato originario è un atto di compartecipazione, incui tutti i partecipanti condividono un mondo utilizzando codici che siano comuni o che vanno costruiti assieme per intendersi. I nuovi media, come ogni evento, non sono neutrali nei confronti dell'identità umana e dei costumi e richiedono conoscenza del funzionamento e consapevolezza dei rischi e delle opportunità che possono offrire al fine di poter utilizzare questa tecnologia in continuo sviluppo per il bene della persona umana, per una sua crescita spirituale e relazionale, oggi così trascurate o vissute in maniere superficiale. Si tratta di ripensare e reinterpretare il legame antico e sempre nuovo, tra la tecnica, la verità e libertà. Nella CV al n. 79, Benedetto XVI sottolinea che «la tecnica, divenuta essa stessa un potere ideologico, esporrebbe l'umanità al rischio di trovarsi rinchiusa dentro un a priori dal quale non potrebbe uscire per incontrare l'essere e la verità. In tal caso, noi tutti conosceremmo, valuteremmo e decideremmo le situazioni della nostra vita dall'interno di un orizzonte culturale tecnocratico, a cui apparterremmo strutturalmente, senza mai poter trovare un senso che non sia da noi prodotto. Questa visione rende oggi così forte la mentalità tecnicistica da far coincidere il vero con il fattibile. Ma quando l'unico criterio della verità è l'efficienza e l'utilità, lo sviluppo viene automaticamente negato» e nel messaggio per la 45° giornata mondiale delle comunicazioni sociali il Papa scrive «Come ogni altro frutto dell'ingegno umano, le nuove tecnologie della comunicazione chiedono di essere poste al servizio del bene integrale della persona e dell'umanità intera. Se usate saggiamente, esse possono contribuire a soddisfare il desiderio di senso, di verità e di unità che rimane l'aspirazione più profonda dell'essere umano». L'importante è essere consapevoli che i media non sono dei mezzi, non sono puri strumenti, ma rappresentano un ambiente culturale che plasma la nostra coscienza ed è in grado di cambiare la nostra mentalità. Da un lato la multimedialità può unire potentemente, stimolare ad una partecipazione attiva, può favorire opere che recano impresso lo spirito del dono e che consentono di intraprendere un cammino di relazionalità, di comunione e di condivisione; dall'altro può intensificare l'isolamento, svuotare le relazioni personali impoverendole e riducendole a pure connessioni. Nel concreto rischia di venire soppressa proprio ciò che caratterizza la ricchezza della persona umana: l'amicizia, il rispetto, il dialogo. Se la logica è quella della manipolazione, il confine tra manipolare ed essere manipolati diventa estremamente labile. C'è oggi un preoccupante "scivolamento" nel lessico sui media, che tende a enfatizzare, sotto l'apparente neutralità di un gergo sempre più diffuso, la dimensione puramente tecnico-strumentale a scapito di quella antropologica e relazionale. Il fatto stesso che esistono nuovi modi di comunicare, con nuovi linguaggi, nuove tecniche e nuovi atteggiamenti psicologici fa sì che la Chiesa "non può non impegnarsi sempre più profondamente nel mutevole mondo delle comunicazioni sociali. Per il cristiano può rappresentare una nuova opportunità per far conoscere la propria esperienza di fede in Gesù Cristo, dare testimonianza della speranza che ci suscita il suo amore e per stabilire relazioni autentiche I nuovi media rivelano un bisogno affettivo, di prossimità, di reciprocità, di ricerca aperta alla dimensione dell'infinito, di conoscenza sulle grandi domande dell'esistenza,che sono indice di bisogni vecchi e sempre nuovi per ogni uomo che vive in questo mondo." Il linguaggio di rete diventa allora un'opportunità ed aiuta a ritrovare spazi educativi ed intercettare domande di aiuto fino a ieri rimosse. La comunicazione intergenerazionale, in un rapporto di reciprocità n cui ciascuno ha qualche cosa da imparare dall'altro come dono, fuori dalla categoria dell'utile, è oggi fondamentale. Riconoscere lo spirito del dono significa riconoscere che la tecnica, come ogni linguaggio, non ci parla solo di noi stessi e del nostro ingegno ma, attraverso di esso, della verità che ci fonda. Nella CV al n. 77 Benedetto XVI osserva che : «Ogni nostra conoscenza, anche la più semplice, è sempre un piccolo prodigio, perché non si spiega mai completamente con gli strumenti materiali che adoperiamo. In ogni verità c'è più di quanto noi stessi ci saremmo aspettati, nell'amore che riceviamo c'è sempre qualcosa che ci sorprende. Non dovremmo mai cessare di stupirci davanti a questi prodigi. In ogni conoscenza e in ogni atto d'amore l'anima dell'uomo sperimenta un ‘di più' che assomiglia molto a un dono ricevuto, ad un'altezza a cui ci sentiamo elevati». La sfida della cultura digitale ci offre la possibilità di aspirare a qualcosa "di più" rispetto a quanto la tecnica rende disponibile, ci da la possibilità di passare dai dispositivi manipolabili (e manipolanti) all'ambiente abitabile. La rete, se si va al di là della logica del dispositivo, può essere il luogo in cui tentare la "nuova sintesi umanistica". A partire dal modo di abitare. Abitare è tipicamente umano perché presuppone un rapporto consapevole. Nel suo senso autentico, pienamente umano, abitare ha dunque a che fare con la questione del senso, dell'identità, della relazione: dare un ordine e una direzione allo spazio circostante a partire dai significati condivisi, allestire uno spazio di prossimità, ospitalità, incontro sono tutti aspetti legati alla modalità tipicamente umana dell'abitare. "Superare i confini e allacciare alleanze" è il compito che ci aspetta. Nello spazio senza campanili e senza gerarchie del web, qual è il ruolo della Chiesa? Oggi "alleanza" è una parola chiave. L'alleanza è oggi quanto mai necessaria, in tutti gli ambiti: è fondamentale per esempio per l‘educazione, che non può più essere un processo unidirezionale di trasmissione, ma un incontro in cui tutte le parti coinvolte danno e ricevono, lasciandosi trasformare. Per abitare il web è necessaria una "alleanza intergenerazionale" tra nativi (che sanno muoversi velocemente ma non sanno dove andare) e immigrati digitali, più impacciati ma in possesso di esperienza e di "bussole".Come ha detto Benedetto XVI nel suo discorso dedicato alle nuove generazioni per il 45° Giornata mondiale della Pace "Oggi assumersi la responsabilità di educare i giovani alla conoscenza della verità, ai valori fondamentali dell'esistenza, alle virtù intellettuali, teologali e morali, significa guardare al futuro con speranza. ...Solo una solida educazione della loro coscienza può renderli capaci di lottare sempre e soltanto contando sulla forza della verità e del bene". Questa alleanza intergenerazionale in una situazione complessa come quella che viviamo oggi può diventare una risorsa resa possibile dal buon uso dei nuovi media che possono portare il loro contributo educativo in ordine alla giustizia e alla pace allestendo uno spazio per lo scambio di doni, trasformando la "connessione" in comunione. Ma se la rete può essere il luogo della condivisione, la Chiesa deve essere il sale. Attraverso le parole del Papa lasciamoci guidare dalle scritture per passare della condivisione e dalla convivialità della rete al sale dell'alleanza con Dio.Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/08014812106666966963noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2546569756320409972.post-65785396731634154482011-12-30T20:37:00.000+01:002014-11-22T22:40:45.319+01:00Conciliazione tempi famiglia lavoro<span style="font-size: 12pt;"><span style="font-size: x-small;">Le due grandi sfere che coinvolgono giornalmente la nostra vita sono il lavoro e la famiglia. Il mondo del lavoro oggi assorbe sempre di più molte energie non solo come competenze, aggiornamenti, ma anche come competitività, causando stress e malessere.</span></span><br />
<span style="font-size: 12pt;"><span style="font-size: x-small;">Molti confondono le problematiche e le finalità della conciliazione famiglia - lavoro con qualunque programma che aiuti le donne ad inserirsi nel mercato del lavoro, gestendo tempi di lavoro e tempi di famiglia con maggiore facilità, agevolata anche da un maggiore coinvolgimento degli uomini nelle cure domestiche. Altri traducono i programmi di conciliazione in misure di piccolo cabotaggio che servono alle aziende per avere meno conflittualità sui posti di lavoro, meno assenteismo ed ottenere così più produttività e più efficienza.</span></span><br />
<span style="font-size: 12pt;"><span style="font-size: x-small;">Invece é in gioco l'intera e complessa relazione dei due ambiti di vita, che necessita di essere inquadrata ed affrontata proprio in quanto<strong><span style="font-weight: bold;"> </span></strong>relazione e non con occasionali tamponi come dimostrano le soluzioni intraprese finora che non hanno risolto granché.</span></span><br />
<span style="font-size: 12pt;"><span style="font-size: x-small;">Allora è importante chiedersi: PERCHE' FARE CONCILIAZIONE ? CON QUALI CRITERI E LINEE GUIDA?</span></span><br />
<span style="font-size: 12pt;"><span style="font-size: x-small;">L'attuale crisi sta facendo emergere sempre più chiaramente che le teorie economiche non sono strumenti neutrali sul comportamento umano, in qualche modo inducono sempre dei comportamenti negli uomini e sono strumenti di modificazione degli assetti esistenti.</span></span><br />
<span style="font-size: 12pt;"><span style="font-size: x-small;">Con l'avvento della rivoluzione industriale si sono sviluppati due fenomeni di grande portata storica: l'avvento dell'economia di mercato capitalistica e la predominanza nella scienza sociale dell'etica utilitaristica di J. Bentham. Con l'etica utilitaristica viene accantonato il fondamento di verità dei giudizi di valore che sarebbero piuttosto espressione di decisioni, di imperativi o di preferenze soggettive. Si sviluppa il modello "Stato - mercato" con un mercato che si appoggia solo sull'efficienza, si chiede all'impresa di massimizzare il profitto come fine e allo Stato il compito di ridistribuire la ricchezza con la leva fiscale ed il welfare.</span></span><br />
<span style="font-size: 12pt;"><span style="font-size: x-small;">Viene accantonato il principio di reciprocità che si fonda sulla fratellanza ed è un principio ternario: io do a te perchè tu dia ad un altro o eventualmente a me.</span></span><br />
<span style="font-size: 12pt;"><span style="font-size: x-small;">Il lavoro connesso con la vita familiare come era normale prima del diffondersi dell'industrializzazione non è più possibile, ma lo stress, le tensioni, il calo di felicità personale e relazionale che la famiglia sta pagando in cambio del maggior benessere ci chiede di comprendere perchè la vita delle persone non possa più essere divisa fra famiglia e lavoro come ai tempi della prima industrializzazione.</span></span><br />
<span style="font-size: 12pt;"><span style="font-size: x-small;">Difronte alle line guida dell'unione Europea che vede le pratiche di conciliazione come strumento funzionale alla competizione economica globale dove il fine è la la produttività e competitività della nuova"economia della conoscenza", c'è il rischio che la famiglia venga ridotta ad un residuo, più di quanto non sia stata sfruttata ed indebolita fino ad oggi.</span></span><br />
<span style="font-size: 12pt;"><span style="font-size: x-small;">Se e come le funzioni sociali della famiglia possano essere svolte dipende essenzialmente dal rapporto tra il quotidiano familiare ed il quotidiano professionale. Questo tema ci accompagna lungo l'arco di tutta la nostra vita, dalle esperienze maturate da bambini, nella scelta della professione, nella progettualità familiare o della carriera, fino al pensionamento ed all'organizzazione della terza età.</span></span><br />
<span style="font-size: 12pt;"><span style="font-size: x-small;">Se il lavoro impedisce di vivere, verrà svolto in modo da produrre gravi problemi sociali, prima di tutto a carico della famiglia. Si potrà incrementare il profitto ed i vantaggi economici, ma si dovranno affrontare malesseri e patologie sociali e cui non c'è rimedio perchè il vero rimedio è un lavoro dal volto umano che è amico della famiglia. La direzione che bisognerebbe prendere è quella di porre al centro del <span style="font-size: small;">problema</span> la relazione familiare e quindi vedere come il mondo del lavoro impatta sulla famiglia affinchè essa possa rispondere adeguatamente ai suoi doveri familiari e possa svolgere nella società quel ruolo fondativo che le è proprio. E' ancora possibile umanizzare l'economia e il lavoro? Certamente se l'economia viene riagganciata ai valori.</span></span><br />
<span style="font-size: 12pt;"><span style="font-size: x-small;">Una prima soluzione è passare a relazioni industriali capaci di attivare la conciliazione secondo i criteri della responsabilità sociale dell'impresa. La quale non è solo responsabilità verso l'ambiente, ma innanzi tutto verso l'ambiente umano cioè le famiglie dei dipendenti e di coloro che sono in relazione con la vita dell'impresa. Per questo le nuove forme di conciliazione dovrebbero seguire i criteri di sussidiarietà e l'organizzazione di reti sussidiarie fra imprese e famiglia.</span></span><br />
<span style="font-size: 12pt;"><span style="font-size: x-small;">Un'altra soluzione è attivare la società civile che con la sua azione decentralizzata ( decisioni di consumo e di risparmio) e con quella organizzata (imprese sociali di mercato, terzo settore) si propone di dare impulso nella direzione di uno sviluppo socialmente ed ecologicamente sostenibile.</span></span><br />
<span style="font-size: 12pt;"><span style="font-size: x-small;">Nascerebbe un'economia della responsabilità sociale che va oltre l'homo oeconomicus ed è fondata su tre pilastri: imprese, istituzioni,società civile,dove oltre allo scambio di equivalenti ( io do a te perchè tu mi dia quanto contrattualmente pattuito) e al principio di redistribuzione ( tramite la leva fiscale) ci sia anche il principio di reciprocità che fa entrare la gratuità, il dono, nel discorso economico.</span></span>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/08014812106666966963noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2546569756320409972.post-54075891022873654952011-12-12T19:30:00.000+01:002014-11-22T22:37:28.254+01:00Partiti e politica alla prova della responsabilità. Il decalogo di don Sturzo.<span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"></span></span><div style="line-height: normal; margin-bottom: 0pt;">
<span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">CONVEGNO DEL 12.12.11 - SALA PAOLINO DI AQUILEIA - UDINE</span></span></span></div>
<span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";"><span style="font-family: Arial, Helvetica, sans-serif;">
<div style="line-height: normal; margin-bottom: 0pt;">
<span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 16pt;"><span style="font-size: large;">Partiti e politica alla prova della responsabilità.</span></span><span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 14pt;">Il decalogo di don Luigi Sturzo.</span></div>
<div style="line-height: normal; margin-bottom: 0pt;">
<em><span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">Introduzione di Daniela Vidoni - responsabile regionale C.I.S.S.</span></em></div>
<div style="line-height: normal; margin-bottom: 0pt;">
</div>
<div style="line-height: normal; margin-bottom: 0pt;">
<span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">Con questo seminario desideriamo proporre degli spazi pubblici per riattivare un dialogo costruttivo fra cittadini ed istituzioni. </span><span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif"; font-size: 11pt; line-height: 115%;"> </span></div>
<div style="line-height: normal; margin-bottom: 0pt;">
<span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">Un dialogo che avvii una democrazia partecipativa, dove insieme si arrivi ad un consenso su ciò che è bene e giusto per la vita dell'uomo in comunità.</span></div>
<div style="line-height: normal; margin-bottom: 0pt;">
<span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">La crisi generale che stiamo vivendo ha portato in luce dei nodi critici del nostro modo di concepire e vivere la politica come arte per il potere.</span></div>
<div style="line-height: normal; margin-bottom: 0pt;">
<span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">Il tema di questa sera "Partiti e politica alla prova della responsabilità" ha come sfondo la testimonianza di don Luigi Sturzo che ha dedicato la sua vita per riportare la politica al servizio del bene comune. </span></div>
<div style="line-height: normal; margin-bottom: 0pt;">
<span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">La categoria di pensiero del bene comune a partire dalla fine del 1700 scompare per la predominanza nelle scienze sociali dell'etica utilitaristica di Bentham</span><span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";"> (1789).</span></div>
<div style="line-height: normal; margin-bottom: 0pt;">
<span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">Con l'etica utilitaristica di Bentham si afferma e si diffonde l'idea che lo scopo della politica è il bene totale del popolo, che l'economia e le istituzioni pubbliche non devono ostacolare un simile obiettivo.</span></div>
<div style="line-height: normal; margin-bottom: 0pt;">
<span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">Il bene totale è dato dalla sommatoria dei beni individuali o dei gruppi sociali, l'individuo è identificato solo in funzione della sua utilità e le utilità non hanno un volto, non hanno identità e storia.</span></div>
<div style="line-height: normal; margin-bottom: 0pt;">
<span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">Ne è derivata una concezione utlitaristica della politica per cui è razionale ciò che è utile per conquistare e mantenere il potere, ciò che è funzionale al conseguimento di patti, di contratti .</span></div>
<div style="line-height: normal; margin-bottom: 0pt;">
<span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">La razionalità politica così intesa è diventata motivo di conflitto , quello che oggi viene chiamato dialogo è in realtà uno scontro. E' quello che assistiamo nei dibattiti fra politici e anche fra cittadini che votano per partiti diversi. E' sfociata nella impossibilità di operare scelte condivise e di poter governare.</span></div>
<div style="line-height: normal; margin-bottom: 0pt;">
<span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">Questo problema è gravissimo perchè la politica è la maggiore fra le scienze e le arti in quanto ha come fine la giustizia che si risolve nel bene comune.</span></div>
<div style="line-height: normal; margin-bottom: 0pt;">
<span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">Le correnti principali di filosofia politica degli ultimi secoli si sono dimostrate non all'altezza delle sfide in quanto non tengono conto del fondamento antropologico dell'agire politico.</span></div>
<div style="line-height: normal; margin-bottom: 0pt;">
<span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">Quale contributo immediato possiamo dare come laici nella polis al fine di riportare la politica ad operare secondo il principio del bene comune?</span></div>
<div style="line-height: normal; margin-bottom: 0pt;">
<span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">La dottrina sociale della Chiesa merita di essere presa in considerazione perchè costituisce una " grammatica comune" essendo fondata su un punto di vista specifico: <strong>quello di prendersi cura del bene umano e di mirare ad un ordine sociale non solo giusto, ma anche fraterno.</strong></span></div>
<div style="line-height: normal; margin-bottom: 0pt;">
<span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">La DSC ci aiuta a rimettere in discussione la concezione attuale della politica , a riflettere sul suo senso e sul suo fine, ad avere un bagaglio comune di riferimento per giudicare la realtà .</span></div>
<div style="line-height: normal; margin-bottom: 0pt;">
<span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">Il bene comune che ci propone è il bene di tutto l'uomo e bene di tutti gli uomini E' un bene che non ammette sostituibilità per migliorare il bene di qualcun altro, e questo per la fondamentale ragione che quel qualcuno è sempre una persona umana.</span></div>
<div style="line-height: normal; margin-bottom: 0pt;">
<span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">La DSC ci indica , assieme al bene comune , una serie di principi che sono collegati fra loro e necessitano di essere apprezzati e concretizzati nella loro unitarietà, connessione ed articolazione per una vita degna dell'uomo:</span></div>
<ul style="margin-top: 0cm;">
<li style="color: black; line-height: normal; margin-bottom: 0pt; tab-stops: list 36.0pt 72.0pt;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif";">Il valore assoluto della persona umana</span></li>
<li style="color: black; line-height: normal; margin-bottom: 0pt; tab-stops: list 36.0pt 72.0pt;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif";">La sua inviolabile dignità</span></li>
<li style="color: black; line-height: normal; margin-bottom: 0pt; tab-stops: list 36.0pt 72.0pt;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif";">La solidarietà</span></li>
<li style="color: black; line-height: normal; margin-bottom: 0pt; tab-stops: list 36.0pt 72.0pt;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif";">La sussidiarietà</span></li>
<li style="color: black; line-height: normal; margin-bottom: 0pt; tab-stops: list 36.0pt 72.0pt;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif";">La partecipazione</span></li>
<li style="color: black; line-height: normal; margin-bottom: 0pt; tab-stops: list 36.0pt 72.0pt;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif";">La destinazione universale dei beni</span></li>
</ul>
<div style="line-height: normal; margin-bottom: 0pt;">
<span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">La sfida che ci attende è quella di studiarla e tradurla in norme, in comportamenti che vanno oltre l'equità, oltre una generica buona amministrazione, oltre l'onestà.</span></div>
<div style="line-height: normal; margin-bottom: 0pt;">
<span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">Nell'analisi del Magistero troviamo che dove c'è l'uomo c'è la famiglia, c'è la società civile, c'è la comunità politica.</span></div>
<div style="line-height: normal; margin-bottom: 0pt;">
<span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">Queste tre dimensioni di vita, nascono con l'essere umano,ma hanno tre fini diversi.</span></div>
<div style="line-height: normal; margin-bottom: 0pt;">
<span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">Ognuna ha la sua autonomia, ma in relazione fra loro, e tutte tre sono indispensabili per la realizzaione e la perfezione della persona.</span></div>
<div style="line-height: normal; margin-bottom: 0pt;">
<span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">Ne deriva che la comunità politica è subordinata ad un ordine, a un criterio guida, che non è creato dalla comunità stessa, ma che essa deve riconoscere e servire.</span></div>
<div style="line-height: normal; margin-bottom: 0pt;">
<span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">La sfida che ci attende è proprio quella di concettualizzare un ordine sociale che tenga conto di questa realtà.</span></div>
<div style="line-height: normal; margin-bottom: 0pt;">
</div>
<div style="line-height: normal; margin-bottom: 0pt;">
<u><span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";"><span style="font-size: medium;">IL DECALOGO DEL BUON POLITICO</span></span></u></div>
<div style="line-height: normal; margin-bottom: 0pt;">
<span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">"Per un cattolico tutto è e deve essere cristiano: la vita individuale, la famiglia, </span><span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">l'attività economica, la concezione filosofica, la creazione artistica, l'attività politica, </span><span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">sì da non esservi alcun angolo del proprio essere che non sia impregnato di </span><span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">cristianesimo. Pertanto, la specifica denominazione di cristiano messa a </span><span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">democratico o afferma una concezione di vita del cristiano o non ha alcun </span><span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">significato. Peggio, quel democristiano può degenerare in ‘demicristiano', in quanto </span><span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">una politica sporca infetta la fede e la pratica cristiana del soggetto infedele al suo </span><span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">ideale di vita." </span></div>
<div style="line-height: normal; margin-bottom: 0pt;">
<span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">(Brano tratto da un articolo di Luigi Sturzo pubblicato sul quotidiano "Popolo e Libertà" il 4 novembre 1948).</span></div>
<div style="line-height: normal; margin-bottom: 0pt;">
<span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">È PRIMA REGOLA DELL'ATTIVITÀ POLITICA ESSERE SINCERO E </span><span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">ONESTO. PROMETTI POCO E REALIZZA QUEL CHE HAI PROMESSO.</span></div>
<div style="line-height: normal; margin-bottom: 0pt;">
<span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">SE AMI TROPPO IL DENARO, NON FARE ATTIVITÀ POLITICA.</span></div>
<div style="line-height: normal; margin-bottom: 0pt;">
<span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">RIFIUTA OGNI PROPOSTA CHE TENDA ALL'INOSSERVANZA </span><span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">DELLA LEGGE PER UN PRESUNTO VANTAGGIO POLITICO.</span></div>
<div style="line-height: normal; margin-bottom: 0pt;">
<span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">NON TI CIRCONDARE DI ADULATORI. L'ADULAZIONE FA MALE </span><span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">ALL'ANIMA, ECCITA LA VANITÀ E ALTERA LA VISIONE </span><span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">DELLA REALTÀ.</span></div>
<div style="line-height: normal; margin-bottom: 0pt;">
<span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">NON PENSARE DI ESSERE L'UOMO INDISPENSABILE, PERCHÉ </span><span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">DA QUEL MOMENTO FARAI MOLTI ERRORI.</span></div>
<div style="line-height: normal; margin-bottom: 0pt;">
<span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">È PIÙ FACILE DAL NO ARRIVARE AL SÌ CHE DAL SÌ RETROCEDERE </span><span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">AL NO. SPESSO IL NO È PIÙ UTILE DEL SÌ.</span></div>
<div style="line-height: normal; margin-bottom: 0pt;">
<span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">LA PAZIENZA DELL'UOMO POLITICO DEVE IMITARE LA PAZIENZA </span><span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">CHE DIO HA CON GLI UOMINI. NON DISPERARE MAI.</span></div>
<div style="line-height: normal; margin-bottom: 0pt;">
<span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">DEI TUOI COLLABORATORI AL GOVERNO FAI, SE POSSIBILE, </span><span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">DEGLI AMICI, MAI DEI FAVORITI.</span></div>
<div style="line-height: normal; margin-bottom: 0pt;">
<span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">NON DISDEGNARE IL PARERE DELLE DONNE CHE SI INTERESSANO </span><span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">ALLA POLITICA. ESSE VEDONO LE COSE DA PUNTI DI VISTA </span><span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">CONCRETI, CHE POSSONO SFUGGIRE AGLI UOMINI.</span></div>
<div style="line-height: normal; margin-bottom: 0pt;">
<span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";"><br />FARE OGNI SERA L'ESAME DI COSCIENZA È BUONA ABITUDINE </span><span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">ANCHE PER L'UOMO POLITICO.</span></div>
<div style="line-height: normal; margin-bottom: 0pt;">
</div>
<div style="line-height: normal; margin-bottom: 0pt;">
<span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">Le lungimiranti intuizioni sturziane negli anni cinquanta per la moralizzazione della vita pubblica e la soluzione della crisi politica e morale ci rivelano che Sturzo è stato la coscienza critica di un paese che stava imboccando la strada sbagliata.</span></div>
<div style="line-height: normal;">
<span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">Il suo rigore morale, la sua onestà intellettuale, le sue critiche coerenti e pungenti riguardano:</span></div>
<ul>
<li style="color: black; line-height: normal; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif";">Lo statalismo</span><span style="font-family: "Times New Roman","serif";"> </span></li>
<li style="color: black; line-height: normal; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif";">La partitocrazia</span><span style="font-family: "Times New Roman","serif";"> </span></li>
<li style="color: black; line-height: normal; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif";">La sindacatocrazia</span><span style="font-family: "Times New Roman","serif";"> </span></li>
<li style="color: black; line-height: normal; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif";">L'imprenditoria liberalstatalista</span><span style="font-family: "Times New Roman","serif";"> </span></li>
<li style="color: black; line-height: normal; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif";">Il comunismo ed il fascismo</span><span style="font-family: "Times New Roman","serif";"> </span></li>
<li style="color: black; line-height: normal; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif";">I difetti degli italiani</span><span style="font-family: "Times New Roman","serif";"> </span></li>
<li style="color: black; line-height: normal; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif";">La burocratizzazione</span><span style="font-family: "Times New Roman","serif";"> </span></li>
<li style="color: black; line-height: normal; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif";">L'"entite"</span><span style="font-family: "Times New Roman","serif";"> </span></li>
<li style="color: black; line-height: normal; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif";">Il sistema bancario</span><span style="font-family: "Times New Roman","serif";"> </span></li>
<li style="color: black; line-height: normal; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif";">I limiti della classe politica</span><span style="font-family: "Times New Roman","serif";"> </span></li>
<li style="color: black; line-height: normal; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif";">Il centralismo monopolistico</span><span style="font-family: "Times New Roman","serif";"> </span></li>
<li style="color: black; line-height: normal; tab-stops: list 36.0pt;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif";">La corruzione</span><span style="font-family: "Times New Roman","serif";"> </span></li>
</ul>
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<strong><u><span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">Lo statalismo </span></u></strong></div>
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<span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">è per Sturzo il cancro della vita politica ed aconomica italiana. Il virus è un lascito del fascismo e consiste nell'intervento abusivo e sistematico dello Stato nell'attività privata di qualsiasi specie, religiosa, culturale, artistica, educativa, economica, sindacale e così via.</span></div>
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<strong><u><span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">La partitocrazia </span></u></strong></div>
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<span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">è la negazione subdola della vera democrazia perchè i partiti non conoscono i propri limiti. In campo nazionale invadono i poteri del parlamento e tentano di partecipare ai poteri e alle direttive del governo, nel campo locale annullano la responsabilità delle loro stesse sezioni, s'ingeriscono attraverso le sezioni nella stessa attività comunale, attraversi i centri dei capoluoghi in quella dei vari uffici provinciai. La regione non sfugge alla tendenza di politicizzazione mentre per la sua importanza dovrebbe essere modello di indipendenza e di responsabilità amministrativa.</span></div>
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<span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">Sturzo non amava che i partiti si finanziassero in modo occulto e presentò anche un disegno di legge per il deposito dello statuto in tribunale e per la pubblicazione dei bilanci.</span></div>
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<strong><u><span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">La sindacatocrazia </span></u></strong></div>
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<span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">Sturzo lamentava che Parlamento e Governo, i soli organi statali responsabili difronte alla nazione, avessero permesso l'ingerenza irresponsabile dei sindacati nelle delicate funzioni del potere legislativo. Sottolineava che i sindacati hanno sempre ostruito che lo sciopeero fosse regolato dalle legge come prescrive l'art. 40 della costituzione, per ricattare qualsiasi governo.</span></div>
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<strong><u><span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">L'imprenditoria liberalstatalista </span></u></strong></div>
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<span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">Osservava che il 90% della grandi industrie italiane sono diventate parassite dello Stato, vivono alle spalle del contribuente, questuano leggi di protezione, interventi, provvedimenti comprensvi, contributi a fondo perduto, invocano dallo Stato il salvataggio di aziende cancrenose.</span></div>
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<strong><u><span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">Il comunismo e il fascismo</span></u></strong></div>
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<span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">Entrambi per Sturzo sono ferocemente statalisti, fautori di un centralismo monopolistico nemico di ogni autonomia. Entrambi hanno abituato gli italiani a guardare istintivamente allo Stato come la principale fonte di benessere individuale, il sovventore di tutte le iniziative, il provveditore di tutte le miserie , il collocatore di tutti gli spostati.</span></div>
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<strong><u><span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">I difetti degli italiani </span></u></strong></div>
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<span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">Gli italiani hanno paura della libertà e per non volersi assumere responsabilità nè correre rischi, finiscono con il rassegnarsi a subire un parassitismo costoso e immorale dei vari enti e soprattutto il politicantismo affarista. L'italiano in genere è conformista o anarchico, è accentratore o dissolvitore, è autoritario o rivoluzionario.</span></div>
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<strong><u><span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">La burocratizzazione</span></u></strong></div>
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<span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">Occorre secondo Sturzo una profonda riforma della burocrazia che va riportata alla sua vera funzione amministrativa e di controllo pubblico. Soprattutto l'alleanza fra burocrazie e partiti e sindacati crea un potere superiore a quello costituzionale e sottopone i cittadini ad un dominio insopportabile e non eliminabile.La riforma secondo Sturzo necessita di necessarie garanzie per la carriera, chiusura delle porte alle immissioni arbitrarie di gente non formata o deformata, gli uffici devono essere immunizzati dagli influssi dei partiti, sì che nessun impiegato tema di perdere le promozioni e stabilità per ragioni politiche.</span></div>
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<strong><u><span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">L'entite</span></u></strong></div>
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<span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">Le critiche di Sturzo contro lo statalismo si rivolgevano anche contro la creazione di enti statali e parastatali che, oltre ad essere una gravosa eredità del fascismo, erano stati creati in abbondanza nel dopoguerra e con generosa incoscienza negli anni cinquanta. Sturzo lamentava la loro mancanza di rischi e di responsabilità ed il pericolo che avrebbe minato gli interessi reali del paese proliferando per la connivenza tra burocrati e politici, ma anche per l'invocazione dei cittadini difronte ad ogni più piccolo problema.</span></div>
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<strong><u><span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">Il sistema bancario</span></u></strong></div>
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<span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">Uno dei mali più grandi d'Italia era per Sturzo un costo del denaro intollerabile. Si riferiva all'usura delle banche, le quali sono nella maggioranza banche di Stato, istituti di diritto pubblico, casse di risparmio con nomine governative di presidenti, consigli di amministrazione, sindaci, direttori generali. Egli osservava che le banche italiane hanno costi bancari enormi: da un lato il personale ha stipendi superiori a quelli di altre categorie impiegatizie , dall'altro gli impieghi sono limitati. L'Italia aveva agli inizi degli anni cinquanta il doppio degli sportelli bancari della Francia e quasi metà di quelli degli Stati uniti che avevano una superficie 25 volte superiore a quella italiana.</span></div>
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<span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">Vedeva la concorrenza fra le banche una concorrenza a vuoto in quanto essendo la maggior parte di esse statizzate, parastatalizzate o in via di statalizzazione,lo Stato,moltiplicando gli sportelli finiva col far concorrenza a se stesso, con l'aumentare le inefficienze,gli sprechi , contribuendo direttamente a far aumentare il prezzo del denaro.</span></div>
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<strong><u><span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">Limiti della classe politica</span></u></strong></div>
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<span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">Dei politici Sturzo non amava i politicastri e i demagoghi, quelli che andavano quotidianamente a caccia di cariche, onori e compensi, non amava nemmeno i maneggioni o quelli abili per tutte le situazioni e quelli che si presentavano come indispensabili. Guardava con preoccupazione l'affermarsi fra deputati e senatori la mentalità impiegatizia e della casta, quasi che quella politica fosse una professione e auspicava l'avvicendamento.Vedeva come aberrante stabilire un fondo per la cassa pensioni a favore dei deputati che avrebbero raggiunto un certo limite di età e anzianità parlamentare, come si trattasse di una carriera impiegatizia e uno stato di quiescenza a carico del pubblico erario. La proposta aveva per lui un effetto deplorevole nell'opinione pubblica, dando l'impressione di voler creare o consolidare una casta, la parlamentare.</span></div>
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<strong><u><span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">Il centralismo monopolistico</span></u></strong></div>
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<span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">La concezione aberrante del fascismo " nulla fuori, nulla sopra lo Stato, tutto per lo Stato e nello Stato" aveva lasciato come eredità all'Italia un subdolo e strisciante statalismo economico e sul piano amministrativo un centralismo monopolistico e soffocante.</span></div>
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<span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">A questo centralismo Sturze contrappone una scelta netta a favore del decentramento. Per questo auspica la rinascita delle autonomie locali.</span></div>
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<span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">Avrebbe voluto per gli enti locali un'autonomia reale, anche finanziaria, perchè questa avrebbe educato gli amministratori alla responsabilità, li avrebbe abituati a considerare il denaro pubblico come sacro e quindi a spenderlo con maggiore occulatezza,.</span></div>
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<strong><u><span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">La corruzione</span></u></strong></div>
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<span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">La politica per Sturzo va concepita come servizio alla collettività, come cooperazione al bene, come dovere di solidarietà e come atto di giustizia. La politica è cosa di tutti, richiede una formazione e va esercitata con competenza e specchiata onestà. Tra politica e morale vi sono stretti legami e tra le due, la morale ha il primato.</span></div>
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<span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">Di fronte agli scandali Sturzo non si mostra sorpreso, l'importante è il modo e l'efficacia di come si reagisce agli scandali.</span></div>
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<span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">L'immoralità pubblica non consiste solo nella malversazione e nei peculati, ma anche nell'applicare sistemi fiscali ingiusti o vessatori, nel dare impieghi pubblici o di Stato o di altri enti pubblici a persone incompetenti, aumentare posti d'impiego senza necessità, abusare della propria influenza o del proprio posto di consigliere, deputato, ministro, dirigente sindacale, nell'amministrazione della giustizia o penale, nell'esame dei concorsi pubblici, nelle assegnazioni di appalti o nell'alterazione delle decisioni.</span></div>
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<span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">Nel 1958, un anno prima di morire, diceva a De Rosa: "Oggi questo nostro Stato è come una torta che i partiti si sono divisi e ognuno di essi crede di godere di ogni immunità nella sua parte.</span></div>
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<span style="color: black; font-family: "Times New Roman","serif";">Non c'è più lo Stato sopra ai partiti, ma lo Stato dei partiti e di partiti famelici"</span></div>
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