sabato 10 gennaio 2015

Luigi Sturzo e l'economia civile





Il 21 gennaio alle ore 17,30 in Sala Scrosoppi, viale Ungheria 22 a Udine si terrà il secondo convegno organizzato dal Centro Internazionale Studi Luigi Sturzo in collaborazione con l’ISSR sul Lessico sturziano.


Dopo il saluto dell’Arcivescovo mons Andrea Bruno Mazzocato, il prof. Luigino Bruni docente di economia politica all’università Lumsa di Roma presenterà il pensiero dell’economia civile con il tema "Luigi Sturzo e l’economia civile".
Perché è importante parlare di economia civile?
Nell’ultimo ventennio assistiamo ad una ripresa della ricerca scientifica e nell’agire economico nella prospettiva dell’economia civile in quanto la rescissione dell’economia dalle scienze morali, iniziata gradualmente con la rivoluzione industriale, ha visto crescere la ricerca scientifica sul "homo
economicus" il cui comportamento è basato sulla massimizzazione del profitto e sull’utilità individuale.
Che cos’è l’economia civile?
L’espressione "economia civile" si deve ad Antonio Genovesi a cui fu assegnata a Napoli nel 1754 la prima cattedra di economia in Europa. E’ una scuola di pensiero esclusivamente italiana che ha la sua radice nell’epoca dell’umanesimo civile napoletano e prima ancora in Aristotele, Cicerone, San Tommaso.
Dalla fine del 1700, a causa dell’enorme influenza del pensiero dell’economia politica, l’economia civile è stata totalmente emarginata.
Che cosa differenzia l’economia politica dall’economia civile?
La prima elaborazione del pensiero dell’economia politica si deve ad Adam Smith in Scozia nel 1776. Dei tre principi regolativi che stanno a fondamento di ogni ordine sociale, la ricerca scientifica dell’economia politica prende in considerazione soltanto i primi due: il primo mira all’efficiente allocazione delle risorse (compito assegnato al mercato) e il secondo alla redistribuzione che mira all’equità sociale (compito assegnato allo Stato). Da qui nasce il modello Stato-mercato.

Ciò che accomuna tutte le molteplici scuole di pensiero dell’economia politica da Smith ai nostri giorni è la trascuratezza del terzo principio dell’ordine sociale: quello di reciprocità che mira a tradurre in pratica l’idea di fraternità. Per queste scuole la pratica della reciprocità non ha nulla a che vedere con la sfera economica a cui bastano i contratti e le norme giuridiche.

Invece il programma di ricerca dell’economia civile si caratterizza per la sua capacità di tenere assieme tutti e tre i principi sia nella fase di progettazione dell’organizzazione economica della società sia nella fase in cui si svolge concretamente l’attività economica.
Il pensiero economico di Sturzo a quale scuola appartiene?
Per capire la posizione intellettuale di Sturzo riguardo all’economia si deve fare posto ad un concetto di razionalità centrato sulla persona umana che è opposto a quello egoistico che ha il suo fulcro nell’individuo. La sua matrice culturale cristiana e soprattutto la sua capacità di sguardo sul reale, sono propri dell’economia civile. Purtroppo il suo pensiero finora è stato letto solo secondo l’ottica dell’economia politica e questo ha prodotto distorsione e contrapposizioni fra ideologie.

Alla relazione seguirà una discussione con esperti di economia: il prof. Francesco Marangon dell’Università di Udine e il dr. Fulvio Mattioni.

APPROFONDIMENTI SUL CONVEGNO
http://www.centrosturzo.fvg.it/Anno2015_CicloLessicoSturziano_Convegno210115.aspx

LA PARTECIPAZIONE E' GRATUITA - E' GRADITA LA PRENOTAZIONE
Eventbrite - Luigi Sturzo e l'economia civile

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