sabato 7 luglio 2012

E' proprio vero che non ci sono le risorse per applicare il "Fattore Famiglia"?

Il Governo ha fatto un passo indietro dal Fattore Famiglia, ma sbaglia
E' proprio vero che non ci sono le risorse per applicare il "Fattore Famiglia"?
 
Il 16 giugno scorso si è tenuto a Lignano Sabbiadoro un seminario formativo del'AFI di grande interesse per le politiche familiari, se solo il governo e gli amministratori volessero ascoltare. Il dott. Roberto Bolzonaro, già presidente nazionale AFI e attuale vicepresidente nazionale del Forum delle Associazioni familiari, ha illustrato con precisione la situazione del cosiddetto Fattore Famiglia e il problema della revisione dell'ISEE, due riforme indispensabili per un fisco e delle tariffe pubbliche a misura di famiglia e non di singoli individui.
Il Fattore Famiglia
Il cosiddetto Fattore Famiglia è nato da uno studio dell'AFI, è stato recepito dal Forum delle associazioni familiari e approvato dall'Osservatorio nazionale per la famiglia che è organo della Presidenza del Consiglio.
L'art. 53 della Costituzione Italiana dice che: "Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività".
Per attuare questo bisogna prima stabilire sopra quale limite di reddito è ammissibile cominciare a pagare le imposte, cioè avere una vera capacità contributiva. E' necessario individuare un livello minimo di reddito non tassabile per una persona e questo dovrebbe essere moltiplicato per un fattore proporzionato al carico familiare.
Il livello minimo di reddito non tassabile per una persona è pari alla soglia di povertà relativa calcolata annualmente dall'Istat. Il fattore proporzionale al carico familiare è il Fattore Famiglia. Esso è ricavato da una scala di equivalenza che tiene realmente conto del numero di persone a carico (moglie e figli) e delle situazioni che gravano sulla famiglia (disabilità, non autosufficienza, monogenitorialità, vedovanza, ecc.)
Il prodotto che si ottiene è la "No Tax Area", all'interno della quale l'aliquota da applicare per le imposte è pari a zero. Superata la No Tax Area, si applicano le aliquote progressive normalmente previste. Quando la No Tax Area risulta superiore al reddito percepito, si applica una tassazione negativa che corrisponde ad un assegno erogato o ad un credito d'imposta pari all'aliquota minima applicata a questa differenza.
Il limite di reddito della persona ritenuta a carico deve essere aggiornato ai valori attuali e portato alla soglia di povertà relativa stabilita dall'ISTAT. I benefici del Fattore Famiglia e della No Tax Area sono facilmente ed automaticamente estesi alle addizionali regionali e comunali.
I benefici del Fattore Famiglia
L'attuale Governo ha fatto un passo indietro sul Fattore famiglia, sostenendo che non ci sono le risorse per finanziarla, dato che il mancato introito fiscale per lo Stato sarebbe di 16 miliardi di euro.
Studi autorevoli dimostrano che i mancati introiti rientrerebbero comunque nelle casse dello Stato in altre forme. L'applicazione del Fattore Famiglia avrebbe questi positivi effetti: crescita dei consumi per 12,7 miliardi; recupero Iva 2,5 miliardi; maggiori introiti fiscali 3,8 miliardi; creazione di 200 mila posti di lavoro; 1 milione di famiglie salirebbe sopra la soglia di povertà.
Il Fattore Famiglia potrebbe essere avviato con criteri di gradualità in modo da poter arrivare a regime in 5 anni.
La revisione dell'ISEE
L'accesso ai servizi, la determinazione di agevolazioni tariffarie e monetarie sono in genere regolamentati utilizzando l'ISEE (Indice della Situazione Economica Equivalente) come parametro economico di riferimento.
La scala di equivalenza utilizzata attualmente è ampiamente penalizzante per famiglie con figli, ma non solo. Il metodo per calcolare l'ISE (Indice della Situazione Economica) è rigido, non è coerente con le diverse situazioni familiari e si presta a facili elusioni.
Il Forum delle Associazioni familiari ha elaborato una proposta di legge che si propone di individuare la situazione economica della famiglia nel modo più oggettivo possibile, permettere una flessibilità d'intervento a livello locale per adattare lo strumento ISEE alle singole realtà, e avviare un sistema continuo di miglioramento del sistema ISEE. Questi obiettivi sarebbero raggiunti agganciando la situazione economica con il fattore famiglia.

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